Dazi, il governo invita alla calma: “La guerra non ha senso”. Opposizioni all’attacco

Dazi, il governo invita alla calma: “La guerra non ha senso”. Opposizioni all’attacco
Giorgia Meloni e Donald Trump alla Casa Bianca ad aprile 2025

La segreteria del Pd Elly Schlein: “Ora ci aspettiamo una presa di posizione netta”

Il 30% di dazi all’Europa annunciato dal presidente Usa Donald Trump rischia di spiazzare il governo e la premier Giorgia Meloni, che negli ultimi mesi aveva rivendicato per sé un ruolo di ‘pontiera‘ con l’amministrazione statunitense. Ma per Palazzo Chigi non è il momento di perdere la calma. Il dialogo è ancora possibile e si confida “nella buona volontà di tutti gli attori in campo per arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso, atteso che – particolarmente nello scenario attuale – non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico”.

Pertanto, “il governo italiano continua a seguire con grande attenzione lo sviluppo dei negoziati in corso tra Unione Europea e Stati Uniti, sostenendo pienamente gli sforzi della Commissione Europea che verranno intensificati ulteriormente nei prossimi giorni”. Ma ora “è fondamentale rimanere focalizzati sui negoziati, evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un’intesa”.

Schlein: “Ci aspettiamo una presa di posizione”

Tuttavia le opposizioni – con i leader in testa – hanno gioco facile nell’attaccare l’esecutivo e il ruolo svolto dall’Italia nella partita con gli Usa. “Ci aspettiamo ora una presa di posizione netta e forte da parte del governo e di Giorgia Meloni perché per le loro amicizie politiche non possono danneggiare l’interesse nazionale ed europeo”, mette a verbale la segretaria del Pd Elly Schlein, auspicando “che da qui al 1 agosto ci siano tempo e spazio per rafforzare il negoziato europeo e si arrivi ad un accordo che sventi una guerra commerciale. È una follia autarchica quella che sta portando avanti Donald Trump per ragioni puramente ideologiche”.

Conte: “Meloni dilettante”

Quella del presidente del Consiglio, secondo il leader M5S Giuseppe Conte, è stata “una trattativa assurda, da dilettanti: Meloni e soci hanno concesso tagli alle tasse ai colossi miliardari del web statunitensi, più acquisti di gas americano (che costa di più in bolletta a cittadini e imprese) e aumenti di 445 miliardi in 10 anni per le nostre spese militari”, annota, sottolineando che “Italia e Europa non si sono fatte rispettare”, ma “con governanti che svendono l’interesse nazionale per farsi dire ‘Brava Giorgia‘ da Washington e farsi baciare in testa siamo in un vicolo cieco”.

Renzi: “I sovranisti alle vongole stanno zitti”

“La strategia di strisciare ai piedi di Trump non ha prodotto risultati ma solo lesionato la nostra immagine di europei. Dazi unilaterali al 30% sono un ennesimo schiaffo in faccia. Spero che l’Ue reagisca. Con i bulli funziona solo la fermezza e la risolutezza”, è l’opinione del segretario di Azione Carlo Calenda, mentre per il leader di Iv Matteo Renzi “stanno tutti zitti i sovranisti alle vongole, tutti zitti quelli che dicevano che i dazi sono una opportunità, tutti zitti quelli che dicevano ‘Tranquilli, ci pensa Giorgia’”, mentre “il sovranismo uccide l’Italia che produce”.

Da FdI predicano freddezza, in linea con la posizione di Palazzo Chigi: “Questo non è il momento di creare divisioni che produrrebbero danni a tutti gli italiani, ma piuttosto sarebbe utile e responsabile agire in maniera unitaria come fatto dal Governo Meloni attraverso l’Unione Europea che, diversamente da quanto qualcuno sostiene, detiene la competenza esclusiva in materia tariffaria”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami.

La polemica di Gasparri

In polemica con le decisioni di Trump è Forza Italia, che con Maurizio Gasparri sottolinea che “i dazi sono un danno per la libertà dei commerci e rischiano di innescare una vera e propria recessione. L’Europa reagisca”. Va invece allo scontro con Bruxelles la Lega, per la quale “le relazioni commerciali tra Usa e Italia sono ottime e – come giustamente sottolineato dal governo – lo scontro è insensato. Trump non ha motivi per prendersela col nostro Paese, ma ancora una volta paghiamo il prezzo di un’Europa a trazione tedesca. Anziché minacciare ritorsioni che Oltreoceano potrebbero solo far sorridere, la tedesca von der Leyen azzeri l’eccesso di burocrazia Ue che è il vero dazio che pagano le nostre imprese come dimostrano i danni dell’ideologia green deal. Le follie di Bruxelles hanno danneggiato imprese e famiglie europee ben prima dei possibili dazi di Trump”.

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