La senatrice di Avs e sorella di Stefano Cucchi: "Giù le mani, il ministro pensi ai trasporti"
Scoppia la polemica dopo la proposta del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, di “rivedere il reato di tortura per permettere alla Penitenziaria di fare il proprio lavoro”. Ilaria Cucchi, senatrice di Avs e sorella di Stefano Cucchi, commenta: “Giù le mani dal reato di tortura. Il ministro Salvini dovrebbe occuparsi di trasporti e non di altro”.
L’intervento di Salvini
“Il decreto Sicurezza non è un punto di arrivo ma una tappa, non chiude il tema sicurezza, soprattutto nelle carceri. Oggi ci sono alcune carceri che sia per i detenuti sia per i lavoratori non dovrebbero essere aperte dal mio punto di vista per quanto riguarda la tutela della salute”. Così il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, intervenendo alla Camera alla presentazione dei dipartimenti Regionali Carceri e Polizia Penitenziaria. Salvini ha poi spiegato che è “frustrante che la Penitenziaria sia poco presente sui giornali rispetto ad altre forze dell’ordine e quando ci va è perché viene attaccata parlando di ‘aguzzini’, ‘torturatori’…” e perciò, ha aggiunto, “bisogna rivedere, circoscrivere e precisare il reato di tortura per permettere alla Penitenziaria di fare il proprio lavoro. È assolutamente da fare e chi se non la Lega lo può fare?”.
La replica di Ilaria Cucchi
“Giù le mani dal reato di tortura. Il ministro Salvini dovrebbe occuparsi di trasporti e non di altro. Vorrei fargli presente che non sono tutti gli agenti ad essere etichettati come ‘torturatori’, ma solo quelli perseguiti penalmente per questo reato, sul quale non permetteremo che vengano messe le mani per pura propaganda politica. Il mio pensiero va a tutte le vittime di tortura, a partire da quelli della mattanza nell’istituto di Santa Maria Capua Vetere, e la mia solidarietà va anche ai magistrati che con la schiena dritta non si fanno intimidire”. Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, commentando le parole del ministro Salvini.
Carceri, Magi (+Eu): “Reato di tortura non si tocca, Salvini vuole Far West”
“Ci risiamo: Matteo Salvini vuole l’immunità per chi abusa del potere e oggi si scaglia contro il reato di tortura, che già come configurato dalla legge del 2017 risulta debole e con ampi margini di discrezionalità, ma che ha il pregio di punire in particolare chi, tra gli operatori della sicurezza, commette abusi per esempio nei luoghi di detenzione: troppo spesso ci troviamo davanti a casi di vere e proprie torture nei confronti di persone che sono in carcere o in stato di fermo”. Lo dichiara il segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Ma questa è l’Italia che sogna Salvini, dove vige la legge del più forte come nel Far West. Per quanto ci riguarda, il reato di tortura non si tocca. Anzi, pensiamo che ci debba essere un ulteriore elemento di garanzia rispetto alle violenze delle forze dell’ordine e rilanciamo la nostra proposta dei codici identificativi sulle uniformi”, conclude.
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