Il tribunale di Palermo ha reso note le motivazioni della sentenza d'assoluzione del leader leghista

Matteo Salvini è stato assolto nel processo Open Arms, perché “per nessuno dei tre eventi Sar dell’1, 2 e 9 agosto 2019 era sorto in capo allo Stato italiano l’obbligo di coordinare le operazioni di search and rescue e di concedere il Pos”. Sono le motivazioni  del tribunale di Palermo contenute nelle 270 pagine della sentenza di assoluzione del 20 dicembre scorso. Il vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, era accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. “Deve escludersi – si legge nel dispositivo – che la concessione del Pos costituisse per l’Italia e, di riflesso, per l’allora ministro dell’Interno Salvini, un obbligo giuridico il cui mancato rispetto potesse integrare gli estremi del rifiuto di atti di ufficio oltre che i presupposti per la realizzazione del reato di sequestro di persona”.

Open Arms, Bongiorno: “Sentenza riconosce correttezza Salvini”

“La sentenza, con motivazione tecnicamente ineccepibile, riconosce la assoluta correttezza della condotta del ministro Matteo Salvini. Non esisteva infatti alcun obbligo di far sbarcare Open Arms in Italia. La sentenza va anche oltre e precisa che chi ha sbagliato è stata proprio Open Arms nel non cercare altre soluzioni”. Così l’avvocata e senatrice leghista, Giulia Bongiorno, ha commentato le motivazioni della sentenza di assoluzione dell’ex ministro dell’Interno sulla vicenda Open Arms.

Open Arms, Camps: “Attendiamo valutazioni della Procura”

“I nostri legali stanno leggendo le 270 pagine di motivazioni. Attendiamo le valutazioni della Procura della Repubblica”. Lo afferma in una nota Oscar Camps, fondatore della Ong Open Arms, in riferimento alle motivazioni della sentenza di assoluzione di Matteo Salvini, all’epoca ministro dell’Interno, dall’accusa di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio, in riferimento ai fatti inerenti alla missione 65 della Ong Open Arms nell’agosto del 2019, pubblicate presso il Tribunale di Palermo.

Open Arms, Cecchetti (Lega): “Chi ha attaccato Salvini chieda scusa”

“La sentenza sul caso Open Arms conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: Matteo Salvini ha agito nell’interesse nazionale e nel pieno rispetto della legge. Nessun sequestro, nessun reato: fermare gli sbarchi non è un crimine, è un dovere verso i cittadini italiani. A sbagliare è stata l’Ong, non chi difende i confini. Ora chi ha attaccato Salvini per anni chieda scusa”, ha dichiarato Fabrizio Cecchetti, deputato lombardo della Lega, segretario dell’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati.

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