Dall'8 luglio al via l'esame nella Commissione Difesa della Camera. Il testo a prima firma Nino Minardo (Lega)

Il centrodestra si muove sui riservisti militari. La Commissione Difesa della Camera dall’8 luglio esaminerà il progetto di legge a prima firma Nino Minardo, deputato leghista, sull’istituzione della riserva ausiliaria delle Forze Armate. “Uno strumento che ci permetterebbe di mobilitare rapidamente – in situazioni di necessità o urgenza – del personale già formato e addestrato dalle Forze Armate medesime”, sottolinea il presidente della Commissione Difesa di Montecitorio.

I contenuti della proposta di legge

La pdl prevede che i riservisti siano selezionati esclusivamente tra i cittadini italiani in congedo che abbiano prestato servizio come Volontari in ferma triennale (Vft) o Volontari in ferma iniziale (Vfi). “La categoria della riserva ausiliaria è composta da personale cessato dal servizio permanente o dal servizio quale volontario in ferma prefissata entro il numero massimo di 10.000 unità, ripartite in nuclei operativi di livello regionale posti alle dipendenze delle autorità militari individuate con decreto del ministro della Difesa, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione”, si legge nella proposta di legge del centrodestra, a prima firma Minardo. E ancora: “Il Governo può mobilitare la riserva ausiliaria in tempo di guerra o di grave crisi internazionale o in situazioni di grave crisi suscettibili di ripercuotersi sulla sicurezza dello Stato ovvero per la difesa dei confini nazionali o per attività complementari, logistiche e di cooperazione civile-militare. Il Governo può altresì mobilitare la riserva ausiliaria per adibirla al presidio del territorio, anche in concorso con le Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, in caso di dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale da parte del Consiglio dei ministri, ai sensi dell’articolo 24 del codice della protezione civile”.

Secondo la pdl della Lega, “la mobilitazione della riserva ausiliaria è deliberata dal Consiglio dei ministri, previa comunicazione al Presidente della Repubblica. La deliberazione è trasmessa dal Governo alle Camere che, entro il termine perentorio di quarantotto ore, la discutono e, con appositi atti di indirizzo, secondo le norme dei rispettivi regolamenti, autorizzano la mobilitazione ovvero ne negano l’autorizzazione. Nel trasmettere alle Camere la deliberazione il Governo indica gli obiettivi della mobilitazione e il numero massimo delle unità di personale coinvolte, nonché la durata programmata della mobilitazione”.

“Si tratta di un argomento che abbiamo largamente approfondito in Commissione anche attraverso il confronto con le esperienze di altri Paesi e credo che sia un passo indispensabile per rispondere alle esigenze strategiche del nostro Paese”, chiarisce Minardo.

Difesa, Graziano (Pd): “Nessun sostegno del Pd a riserva militare”

“È doveroso fare chiarezza: è del tutto falso che il Partito democratico sia favorevole all’istituzione di una ‘riserva militare’ nei termini proposti dalla maggioranza”. Così il capogruppo democratico nella commissione Difesa della Camera, Stefano Graziano, con riferimento alla pdl annunciata dal leghista Minardo.

“La proposta di legge che ho presentato un anno e mezzo fa – aggiunge – non ha alcun assetto militare, né prevede funzioni operative in ambito bellico. Al contrario, si tratta di un progetto pensato per valorizzare, in chiave civile e sociosanitaria, e supportare le attività logistiche e assistenziali della Croce Rossa”. “È evidente – conclude – che la nostra proposta di legge è profondamente diversa da quella presentata dal presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo, che, come si legge chiaramente nel testo della proposta di legge della maggioranza, prevede esplicitamente il possibile utilizzo della riserva in caso di guerra. Ogni tentativo di confondere i piani o di attribuirci intenti che non ci appartengono è strumentale e inaccettabile”.

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