Il capo dello Stato inaugurando 'YouTopic Fest' alla Cittadella della Pace di Rondine (Arezzo): "Europa sia perno del dialogo internazionale"

Il discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’edizione 2025 di ‘YouTopic Fest’ nella Cittadella della Pace di Rondine, ad Arezzo. Dal capo dello Stato un monito per l’unità dell’Europa “per resistere agli attacchi esterni e interni”, e parole sul ruolo della scuola e della società nel costruire la pace. Ecco cosa ha detto il presidente. 

Mattarella: “Ue sia unita per resistere ad attacchi esterni e interni”

L’Europa deve essere unita, anche più efficiente, resistendo agli attacchi che subisce dall’esterno e dall’interno, da chi coltiva il desiderio di ritornare alla contrapposizione fra nazionalismi, a condizioni che assomigliano pericolosamente a quelle del mondo dei secoli passati. Questo è il compito dell’Europa. E dell’Italia dentro l’Europa, a me sembra, ma è l’obiettivo di ricostituire un clima, una condizione, un sistema che allontani le tentazioni che in questo momento ci stanno atterrendo così gravemente”, ha detto il capo dello Stato. 

“Ue sia perno del dialogo internazionale”

“Il compito dell’Europa è quello di divenire uno dei perni di dialogo internazionale nella comunità del mondo, per ridisegnare tutti insieme un nuovo sistema di sicurezza, di coesistenza, di collaborazione che allontani gli spettri che stiamo vedendo della guerra e di un contrasto così radicale. Siamo tutti disorientati da quel che avviene, il mondo è stravolto in questi anni” in modo diverso “rispetto a quello ci attendevamo, ma questo è quello che va perseguito, un sistema che ripristini condizioni in cui tutti si riconoscano e garantisca coesistenza e collaborazione”, ha aggiunto ancora Mattarella. “Il mondo che ci è apparso in questi anni, un mondo di pace, di disarmo progressivo generale, come sembrava all’inizio degli Anni 90, così è apparso per 10-15 anni, con accordi continui di abbassamento degli arsenali nucleari e disarmo progressivo. Questo mondo è stato stravolto in questi ultimi anni da quanto sta avvenendo, dalle guerre in Europa e intorno all’Europa, dal rifiuto di rispetto delle regole del diritto internazionale, dal rifiuto del ruolo delle organizzazioni internazionali, dal ritorno delle concezioni di politica di potenza nazionale, di volontà di dominio sugli altri popoli, di creare condizioni di vantaggio militare, alterando quella condizione non ideale, ma praticata per tanto tempo, di equilibrio, che ha garantito l’assenza di guerra per tanto tempo. Perché finché non riusciremo a eliminare, a estirpare, dalla vita del mondo la volontà di dominio sugli altri, a estirpare quindi il male dei comportamenti umani, ed è un obiettivo che pratichiamo ma che non sembra a portata di mano, l’equilibrio è quello che impedisce le tentazioni di prepotenza e di dominio sugli altri. Questo non si realizza soltanto sul piano militare, si realizza ricostruendo un sistema di rapporti internazionali che ripristini il rispetto delle regole e il rispetto vicendevole tra tutti i Paesi”.

“Ue fu una vera rivoluzione del pensiero”

Il capo dello Stato ha inoltre sottolineato l’importanza che l’Unione Europea ha già ricoperto nella storia del Vecchio Continente. L’unità europea, ha detto Mattarella, “nasce da una straordinaria svolta storica. Come sappiamo il nostro continente è stato per secoli e secoli attraversato da guerre sanguinose, da contrasti accesi tra i suoi popoli. Alla fine della Seconda guerra mondiale si è verificata una svolta epocale, storica, davvero rivoluzionaria, dalla contrapposizione tra i nazionalismi che ha prodotto due guerre poi diventate mondiali a distanza di poco più di venti anni, si è deciso di mettere insieme il futuro dei popoli europei. È stato un capovolgimento di prospettiva, davvero una rivoluzione di pensiero

“Anche quando costretti a usare le armi per resistere a orrore, obiettivo è pace”

Nel suo discorso, Mattarella ha inoltre parlato dei modi per ottenere la pace in un periodo storico caratterizzato da un grande numero di conflitti. “Pace come progetto condiviso tra cittadini e istituzioni: così sono nate la nostra Repubblica e la nostra Costituzione, da una spinta comune tra cittadini e istituzioni dopo la guerra appena subita. Questo progetto di pace è espresso non soltanto della nostra Costituzione, da quel che dice, da quanto vi è scritto nell’articolo 11 e in tutto il suo tessuto normativo, ma anche dal sentimento comune che ha prodotto allora la Costituzione, che era quello di ricercare pace e collaborazione tra i popoli. Vorrei aggiungere che anche quando si è stati costretti a fare uso delle armi per resistere al terrore, all’orrore della violenza contro persone, contro comunità, l’obiettivo era sempre quello della pace e della collaborazione tra i popoli“.

Mattarella: “Ricercare ostinatamente punti di incontro”

“Nella storia, quando gli Stati si sono guardati con diffidenza, con sospetto, con chiusura reciproca, si è giunti quasi sempre alle guerre, quando invece si aprono alla collaborazione di ogni genere, culturale, economica, politica, tecnologica, quello crea contatti, rapporti, conoscenza, lavoro comune, obiettivi comuni, e rafforza la collaborazione. Ecco, per questo è importante nella dimensione internazionale intensificare, superare anche possibili delusioni che si creano, ma ostinatamente ricercare contatti, rapporti, collaborazioni, perché i punti d’incontro sono sempre molto maggiori di quelli di incomunicabilità, e quelle incomunicabilità sono sempre superabili”, ha aggiunto Mattarella.

Mattarella: “Costruire pace è il compito dell’educazione”

“Vorrei ricordare quanto sia importante il ruolo dell’insegnamento della scuola. Per usare parole di Maria Montessori che disse a suo tempo e va ripetuto: ‘Evitare le guerre è compito della politica, costruire la pace è compito dell’educazione‘, e questo è il grande compito”, ha proseguito Mattarella. 

Mattarella: “Web spesso espressione d’odio, rischio bolla che ignora umanità”

Infine, il presidente della Repubblica Mattarella ha messo in guardia sui pericoli del web e dei social. “Basta frequentare il web, dove sovente emergono espressioni di maggiore malevolenza, di maggiore ostilità, talvolta addirittura di odio, e questo fa riflettere, perché il web è nato per consentire conoscenze, amicizie al di là di ogni confine, e paradossalmente vengono usate in quelle modalità. Contiene un’insidia, rischia di far ignorare il rapporto umano, rischia di far dimenticare la relazione personale e di isolare una bolla di solitudine e quindi di ignorare l’umanità altrui”, ha affermato. “Per questo il rapporto personale è indistruttibile, indispensabile anche per quanto riguarda il tessuto della pace, che si costruisce nella vita quotidiana della società e nei rapporti tra gli Stati”, ha aggiunto.

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