Referendum 8-9 giugno, Meloni: “Andrò al seggio per rispetto ma non li condivido”

Referendum 8-9 giugno, Meloni: “Andrò al seggio per rispetto ma non li condivido”
Italian Prime Minister Giorgia Meloni looks on before posing for a family picture as part of the so-called Coalition of the willing summit at the Elysee Palace, Thursday, March 27, 2025 in Paris. (Ludovic Marin, Pool via AP)

La premier ribadisce la sua scelta: “C’è anche l’opzione dell’astensione”. E sul dl Sicurezza: “Autoritarismo? Non comprimiamo nessuna libertà”

Giorgia Meloni ribadisce la sua scelta in merito ai referendum dell’8 e 9 giugno: si recherà alle urne ma non ritirerà la scheda. “Banalmente ho detto che andrò al seggio perché sono un presidente del Consiglio e penso sia giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne e dell’istituto referendario. Poi non condivido i contenuti dei referendum e, come sempre nella storia della nazione, quando non si condividono c’è anche l’opzione dell’astensione. Perché come ci insegna un partito serio in Italia non votare al referendum è un mio diritto, è un diritto di tutti, dei lavoratori e non”, ha detto la premier intervenendo alla seconda edizione de ‘Il giorno de La Verità’, a Palazzo Brancaccio, a Roma. 

Meloni: “Italia non è la ruota scorta di Francia e di Germania”

La presidente del Consiglio durante il suo intervento ha affrontato molti altri temi tra cui le relazioni con Parigi e Berlino, i rapporti di governo e il dl Sicurezza. “Dopo la caduta dell’ultimo governo di centrodestra si è tentato di far passare il messaggio che l’unico ruolo possibile per l’Italia fosse di junior partner di Francia e Germania. Io sono un tantino più ambiziosa”, ha affermato.

“L’Italia deve ricordarsi che è una grande nazione, una potenza economica, fondatrice di Ue e Nato, la cui centralità e peso sono riconosciuti all’estero se noi siamo consapevoli del nostro peso. È importante andare d’accordo, avere buone relazioni con Francia e Germania. Ma l’Italia deve rivendicare una cooperazione fra pari e la sua autonomia come fanno tutti gli altri. Il ruolo dell’Italia non è di ruota di scorta di Francia e Germania“. 

Meloni sul dl Sicurezza: “Autoritarismo? Non comprimiamo nessuna libertà”

“Ci accusano di autoritarismo per il decreto sicurezza, ma l’autoritarismo è una contrazione delle libertà: quali sono le libertà che noi staremmo comprimendo? Quella di scippare la gente, occupare le case, truffare gli anziani? Se la sinistra le considera libertà, io sono contenta e fiera di stare dall’altra parte”, ha detto Meloni parlando del dl Sicurezza e delle proteste delle opposizioni. “La prima libertà dei cittadini è avere una sicurezza garantita dallo Stato. Per me possono fare tutti i cinema che vogliono, sono fiera di queste norme e penso ne servano anche delle altre”.

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