Protesta delle opposizioni. Il Pd: "Governo mina la democrazia e reprime il dissenso"
Il dl Sicurezza è legge. Dopo il via libera della Camera la scorsa settimana, il provvedimento è arrivato questa mattina davanti all’assemblea di Palazzo Madama senza mandato al relatore e senza che in commissione sia stato discusso nessuno dei 131 emendamenti presentati dalle opposizioni che in aula protestano contro “l’ennesima forzatura”.
Non sono mancate le tensioni in Aula, tanto che il presidente Ignazio La Russa ha convocato la conferenza dei capigruppo e sospeso la seduta per le contestazioni della minoranza. Anche ieri bagarre al Senato dopo le parole pronunciate dal senatore di FdI Berrino, che hanno scatenato la reazione delle opposizioni.
Meloni: “Passo decisivo per tutela cittadini e forze dell’ordine”
“Con l’approvazione definitiva del Decreto Sicurezza al Senato, il Governo compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Interveniamo con determinazione contro le occupazioni abusive, accelerando gli sgomberi e proteggendo famiglie, anziani e proprietari onesti, troppo spesso lasciati soli di fronte a ingiustizie intollerabili. Combattiamo le truffe agli anziani, un fenomeno vile che colpisce chi più merita rispetto e protezione. Rafforziamo infine gli strumenti a disposizione delle Forze dell’Ordine, per difendere chi ogni giorno difende i cittadini”, conclude la premier sottolineando che “legalità e Sicurezza sono pilastri della libertà. E noi continueremo a difenderli con determinazione”.
Con l’approvazione definitiva del Decreto Sicurezza al Senato, il Governo compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa.
Interveniamo con determinazione contro le occupazioni abusive,… pic.twitter.com/hDHM1XSW8e
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 4, 2025
Piantedosi: “Provvedimento strategico”
“Il decreto sicurezza è legge. Un provvedimento strategico, fortemente voluto da questo governo, che introduce nuovi ed efficaci strumenti per rafforzare il contrasto a criminalità e terrorismo, garantire una maggiore protezione dei cittadini, in particolare dei più fragili, e valorizzare il lavoro quotidiano delle nostre Forze dell’ordine”. Lo scrive su X il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Il decreto sicurezza è legge.
Un provvedimento strategico, fortemente voluto da questo Governo, che introduce nuovi ed efficaci strumenti per rafforzare il contrasto a criminalità e terrorismo, garantire una maggiore protezione dei cittadini, in particolare dei più fragili, e… pic.twitter.com/KodEOdMl0J
— Matteo Piantedosi (@Piantedosim) June 4, 2025
Dl Sicurezza diventa legge
Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto l’aula del Senato ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul Dl Sicurezza, ovvero su ddl di conversione in legge del decreto contenente disposizioni urgenti in materia di Sicurezza pubblica, nel testo approvato dalla Camera. Il provvedimento, pertanto, con il via libera in seconda lettura diventa legge.
Bagarre in aula durante l’intervento di FdI
Bagarre in aula durante l’intervento in dichiarazione di voto sulla fiducia del presidente della prima Commissione, Alberto Balboni, di FdI. “Per chi propone la dottrina Salis, e porta in Parlamento chi propugna le occupazioni abusive – ha detto Balboni scatenando le polemiche dell’opposizione – capisco che vogliate stare dalla parte della criminalità organizzata piuttosto che da quella della povera gente”.
A riportare l’ordine, dopo le proteste dell’opposizione in aula, la presidente di turno Anna Rossomando che ha censurato ufficialmente le parole di Balboni: “Non è consentito accostare le opposizioni alla criminalità organizzata”. L’esponente FdI ha spiegato di aver utilizzato “una figura retorica” per poi aggiungere: “Comunque se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole mi scuso”, e ha potuto concludere il suo intervento una volta placate le urla dei senatori di opposizione.
Protesta Pd-M5S-Avs in Senato, La Russa sospende la seduta
Prima il minuto di silenzio dopo le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che in apertura di lavori in Aula ha rivolto “un ultimo commosso saluto al presidente Ernesto Pellegrini che ha dato lustro alla sua famiglia, a Milano, alla sua attività lavorativa. Il suo nome è legato anche al mondo dello sport visto che è stato presidente dell’Inter vincedno anche uno scudetto”; poi i cori da stadio ‘vergogna, vergogna’ da parte dei senatori di Pd, M5s e Avs – seduti in terra al centro dell’Aula – in segno di protesta contro il Dl Sicurezza. E’ quanto avvenuto poco fa a Palazzo Madama, con La Russa che ha sospeso la seduta prima del via delle dichiarazioni di voto.
Al termine del minuto di raccoglimento i senatori di Pd, M5S e Avs sono entrati nell’emiciclo ma invece di sedersi al proprio posto si sono messi per terra al centro dell’Aula. “Non è una novità, c’è un precedente che ricordo bene sotto la presidenza del senatore Schifani. Accomodatevi pure, c’è ancora posto ai bordi, però seduti in silenzio senza disturbare”, le parole di La Russa che ha poi aggiunto: “Mi sarebbe piaciuto che foste entrati prima perché abbiamo ricordato una persona che forse meritava il cordoglio di tutti, ma va bene lo stesso”.
Inizialmente La Russa non era intenzionato a sospendere la seduta, e più volte ha invitato il leader di Azione, Carlo Calenda, a cominciare il suo intervento in dichiarazione di voto: “Lei cominci che vedrà che smettono”. I cori ‘vergogna, vergogna’ tuttavia sono andati avanti, con Calenda che ha spiegato di non voler “interrompere la protesta pacifica“.
La Russa ha quindi sospeso i lavori e successivamente ha convocato la conferenza dei capigruppo: “Non c’era bisogno di stare seduti, quando i capigruppo mi chiedono una riunione non è mai capitato che io non l’abbia consentito”. “Però mentre noi disponiamo la capigruppo – ha concluso La Russa rivolgendosi ai sentori dell’opposozione seduti in terra davanti ai banchi riservati al governo – vi pregherei di restare comodi seduti, che poi torniamo”.
Pd su dl Sicurezza: “Governo mina democrazia e reprime dissenso”
“Il 48º decreto-legge di questa legislatura arriva in Aula con un metodo che calpesta il Parlamento e aggira il confronto democratico. Come diceva Rodotà, il Parlamento non è un orpello, bensì il luogo del confronto e del dissenso. Non c’è nessuna emergenza di ordine pubblico da affrontare: c’è solo il bisogno di alimentare la propaganda della paura. Ma la sicurezza non si costruisce con l’autoritarismo, bensì rafforzando il welfare, il lavoro stabile, la scuola e la sanità pubblica”, ha dichiarato la senatrice Enza Rando, responsabile della legalità e del contrasto alle mafie nella segreteria nazionale del Partito Democratico, intervenendo in Aula durante la discussione generale sul dl sicurezza.
“Nel merito, siamo davanti a un testo che stravolge principi costituzionali e introduce norme che reprimono il dissenso e criminalizzano la povertà. Dalla detenzione per le madri con figli minori, fino al Daspo urbano arbitrario o al reato di resistenza passiva: è una deriva autoritaria che colpisce i più fragili e ignora la funzione rieducativa della pena”, ha continuato Rando.
“Anche laddove si interviene su temi importanti come l’usura o le vittime di mafia, il decreto resta inefficace: mancano gli investimenti, si eludono le vere priorità. Poteva essere un’occasione di rafforzare le misure preventive e interdittive, e invece il Governo le indebolisce. Questo non è un provvedimento per la sicurezza dei cittadini, ma un manifesto ideologico che sostituisce il diritto con la repressione. La sicurezza, quella vera, è un valore per tutte e tutti”, ha concluso la senatrice dem.
M5S: “Governo mette pietra tombale su settore canapa”
“Con l’approvazione del dl sicurezza il governo mette una pietra tombale sul settore della canapa industriale che ha dato lavoro a più di 20mila lavoratori, chiudendo le porte a 3.000 aziende”. È quanto afferma in una nota la senatrice M5S Sabrina Licheri capogruppo in commissione Industria e attività produttive.
“Questo esecutivo – aggiunge – si è dimostrato fin dall’inizio sordo a qualsiasi confronto, portando avanti una battaglia folle e ideologica che contrasta con ogni normativa nazionale e europea. Con la canapa le nostre aziende producono tessuti, prodotti per la cura della persona, alimenti come pasta, biscotti o prodotti per la farmaceutica, e addirittura la bioedilizia. Sono usi e benefici che nulla hanno a che vedere con lo sballo da cui è ossessionato questo Governo”. “Eppure continueremo a comprare la canapa, solo che arriverà dall’estero, penalizzando i produttori italiani. Chi si vuole favorire? Con questo decreto solo la mafia e la criminalità organizzata. Noi ci siamo battuti fin dall’inizio per difendere una nostra eccellenza. Ora spiegatelo ai lavoratori e alle imprese”, conclude.
Protesta delle opposizioni in aula
“Hanno deciso di andare in aula senza mandato al relatore, come se fosse normale – ha detto ieri il senatore Pd Andrea Giorgis -. Questo dimostra quanto denunciato: ci troviamo di fronte a un gravissimo abuso della decretazione d’urgenza al quale si somma una mortificazione senza precedenti del ruolo e della funzione del Parlamento”. “Abbiamo discusso per mesi del disegno di legge Sicurezza e la risposta è stata il decreto – ha aggiunto Giorgis -. È un modo di interpretare il proprio mandato e la democrazia che non ammette il confronto, assai poco democratico”.
“C’è una volontà politica precisa, di schiacciare il Parlamento – ha rincarato la dose la senatrice M5S Alessandra Maiorino – perché come opposizioni ci siamo messe d’accordo per 131 emendamenti, pochissimi, e ci hanno risposto che non è un numero di emendamenti gestibile”. “È un atteggiamento di una gravità inaudita – sottolinea il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama -. È una scelta evidente di blindatura totale del testo”.
Il governo Meloni legalizza il terrorismo di Stato.
L’articolo 31 del dl sicurezza o, meglio, del dl repressione, è forse il peggiore di tutti. E’ quello che si occupa dei servizi segreti ed è, di fatto, la legalizzazione del terrorismo di Stato. Parliamo della possibilità che,… pic.twitter.com/YmAQ5OBdyO
— Laura Boldrini (@lauraboldrini) May 29, 2025
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