Primo Maggio, Landini: “Non bastano un po’ di soldi, cambiare sistema produttivo e sociale”

Il leader Cgil: "Interrompere la strage di morti sul lavoro"

“Credo sia sotto gli occhi di tutti che non si sta facendo tutto quello che si deve fare. I morti sul lavoro stanno aumentando e non diminuendo e stanno aumentando anche gli infortuni. Siamo di fronte a una vera e propria strage che bisogna interrompere”. Così Maurizio Landini, segretario della Cgil, a margine del corteo organizzato a Roma in occasione del primo maggio. “Bisogna smetterla con il fatto che al centro ci sia il profitto. Al centro deve tornare la persona”, ha sottolineato il sindacalista, secondo cui bisogna ritornare all’idea che “la sicurezza non è un costo, ma un investimento”. Per fare questo “non è necessario finanziare un po’ di soldi”, ma “bisogna cambiare radicalmente le leggi fatte”, in particolar modo quelle relative alla “precarietà e ricattabilità” sulle persone e quelle sugli “appalti, sub-appalti, finti appalti”: “è un modello di fare impresa e un modello sociale che va assolutamente cambiato”. “Per cambiare le leggi noi abbiamo lo strumento del referendum”, ricorda quindi Landini, in riferimento alle votazioni previste per i prossimi 8 e 9 giugno, quando i cittadini saranno chiamati a decidere se “cancellare quelle leggi balorde che in questi ultimi vent’anni sono state fatte con questi risultati: precarietà, salari bassi e morti sul lavoro”.