Lo dice il sindaco Pizzi dopo il caso della cancellazione della banda per "sobrietà". Corteo Anpi separato e partecipato
Si è svolta per il 25 aprile a Domodossola, città medaglia d’oro alla Resistenza, una cerimonia “sobria” con una “passeggiata composta”, dopo le polemiche per la cancellazione di corteo e banda da parte del sindaco Lucio Pizzi per i 5 giorni di lutto per Papa Francesco.
“Nessun problema, il mio intervento è stato coralmente applaudito più volte” ha assicurato il primo cittadino.
Il discorso del sindaco di Domodossola per il 25 aprile
“A Francesco, Papa della misericordia e dell’umiltà, rivolgo un pensiero commosso. Valga per tutti ed eternamente il suo universale messaggio di pace” ha detto il sindaco nel suo discorso in piazza, in un silenzio composto. Ha poi citato Calamandrei (Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione andate nelle montagne).
Le polemiche sul 25 aprile ‘cancellato’ a Domodossola
La polemica è montata alla vigilia del 25 aprile perché l’area dell’Ossola, parte della provincia piemontese del Verbano Cusio Ossola, è una delle zone simbolo della Resistenza italiana, dove nacque anche la Repubblica partigiana dell’Ossola nel 1944, una delle più longeve d’Italia. Non è un caso unico: la polemica era montata ieri, 24 aprile, anche per altri Comuni d’Italia che avevano scelto di manifestare senza bande o addirittura senza ‘Bella Ciao’, per rispettare la richiesta di “sobrietà” fatta dal governo in vista dei funerali di Papa Francesco.
Sul caso era intervenuta anche l’Anpi, sia locale che nazionale, sostenendo che sarebbe ugualmente stata nelle piazze a celebrare la festa della Liberazione. Si è infatti svolta una “passeggiata antifascista” organizzata dall’Anpi.
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