“Ai figli solo il cognome della madre”, Franceschini annuncia disegno di legge

“Ai figli solo il cognome della madre”, Franceschini annuncia disegno di legge
Eine Familie mit zwei Kindern steht am Samstag, 14. Juni 2008 auf einem Feldweg in Gaiberg bei Heidelberg. (AP Photo/Daniel Roland) A family walks through the fields in the village of Gaiberg, near Heidelberg, southwestern Germany, on Saturday, June 14, 2008. (Ap Photo/Daniel Roland)

Il ddl sarà presentato a Palazzo Madama nei prossimi giorni dai senatori del Pd

Dare ai figli solo il cognome della madre, come “risarcimento” dopo “secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre” e “le donne hanno subito un’ingiustizia e una discriminazione di genere”. E’ questo l’obiettivo del disegno di legge che Dario Franceschini presenterà al Senato nei prossimi giorni.

L’ex ministro della Cultura, viene riferito, ne ha parlato questa mattina nel corso dell‘assemblea dei senatori dem convocata per esaminare le proposte di legge all’esame della commissione Giustizia del Senato. Si tratta di quattro testi presentati da Unterberger (Autonomie), Malpezzi (Pd), Maiorino (M5S) e Cucchi (Avs) che intendono disciplinare l’attribuzione del cognome ai figli dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2021.

“Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi o con la scelta tra quello del padre e quello della madre – sarebbe stato il ragionamento di Franceschini che ha annunciato la volontà di presentare un nuovo testo – stabiliamo che dall’entrata in vigore della nuova legge i figli prenderanno solo il cognome della madre”. 

Franceschini: “È una cosa semplice e un risarcimento per ingiustizia secolare”

“Ai figli solo il cognome della madre. Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi, dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo il cognome della madre. È una cosa semplice ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico ma è stata una delle fonti culturali delle disuguaglianze di genere”, scrive Franceschini sui social.

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