Tajani: "Restiamo a favore del Salva Milano". Il leader della Lega: "Pd e sindaco ci dicano cosa vogliono fare"

L’assessore alla Casa del Comune di Milano, Guido Bardelli, rassegna le dimissioni. Il sindaco Giuseppe Sala ha incontrato in mattinata a Palazzo Marino l’assessore, “il quale ha manifestato l’intenzione di rimettere l’incarico a lui affidato. Per rispetto istituzionale, lunedì 10 marzo, l’assessore Bardelli – si legge in una nota – intende spiegare i motivi della sua decisione al Consiglio comunale. A valle di ciò, le sue dimissioni saranno formalizzate”. In una chat finita negli atti dell’inchiesta sull’urbanistica della Procura milanese Bardelli scriveva: “Dobbiamo far cadere questa Giunta“. A ricevere il messaggio, Giovanni Oggioni, ex dirigente comunale dell’Urbanistica, accusato anche di corruzione, che oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Mattia Fiorentini.

Botta e risposta Tajani-Salvini

Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sull’urbanistica avranno ripercussioni sull’iter del ddl Salva Milano, fermo in commissione al Senato dopo il via libera della Camera dello scorso novembre. “Andiamo avanti perché l’abbiamo sempre sostenuto“, dice il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani. “Noi eravamo favorevoli al Salva Milano indipendentemente dalle vicende giudiziarie, a parte che noi siamo sempre garantisti a differenza di altri”, aggiunge. E ancora: “Siccome si tratta di un’amministrazione di sinistra in difficoltà a causa dell’inchiesta giudiziaria, dico noi siamo garantisti anche con le amministrazioni di sinistra”.

Il leader leghista e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, dal canto suo, sentenzia: “La questione del Salva Milano la risolva Sala. Io l’avrei già risolta l’anno scorso, poi sono stati tutti i problemi interni alla sinistra a portare centinaia di famiglie milanesi al dramma di oggi. Io sono a disposizione come lo ero l’anno scorso. Aspettiamo che il Comune ci dica che cosa vuole fare, sperando che la sinistra non continui a dividersi. Mi dica il Pd con Sala che cosa vogliono fare, noi faremo quello che ci chiedono di fare”. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti non risparmia critiche all’inquilino di Palazzo Marino: “Mi sembra che ci sia un problema in Comune che pagano le famiglie. A dare delle risposte dovrebbe essere il sindaco. Io da ministro sono andato a processo personalmente, ho rischiato la galera personalmente e non mi sono mai sognato di scaricare sui miei collaboratori qualcosa che avevo deciso io. Se qualcosa non funziona a Milano, è comodo dire che è colpa del direttore, del funzionario, dell’architetto o dell’assessore. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona in Comune a Milano. Aspettiamo come governo le risposte e le soluzioni del sindaco”. Alla domanda, quindi, se la responsabilità dell’attuale situazione sia di Sala, Salvini risponde netto: “Se oggi c’è un treno che rallenta in Lombardia, il Pd chiede le mie dimissioni. Se c’è qualcosa che non funziona in Comune, non dipende dall’usciere”.

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