Il sottosegretario Mantovano: "I giornalisti sempre tutelati"

Paragon Solutions ha garantito la fornitura del servizio, in ottemperanza alle clausole contrattuali, con massima professionalità e serietà” e “non ha mai sospeso il servizio né rescisso nessun contratto”. Il governo, prima con le risposte del ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani nel corso del question time alla Camera e poi attraverso le parole del sottosegretario Alfredo Mantovano, chiarisce alcuni aspetti della vicenda legata alla società fondata in Israele finita negli ultimi giorni al centro dell’attenzione per il caso legato all’utilizzo dello Spyware Graphite.

Ciriani: “Tutte le intelligence del mondo usano strumenti come quelli di Paragon”

Il ministro, parlando nell’Aula di Montecitorio, ha sottolineato che “come tutte le intelligence del mondo, anche i servizi italiani, al fine di contrastare le organizzazioni terroristiche o criminali, in nome della sicurezza nazionale da molti anni fanno ricorso a strumenti come quelli prodotti e forniti dall’azienda Paragon”. Inoltre, il governo “ribadisce che le agenzie di intelligence rispettano nel modo più rigoroso la Costituzione e le leggi e, in particolare, la legge 3 agosto 2007, n. 124. Questo rigoroso rispetto vale anzitutto verso i soggetti specificamente tutelati da tale legge, in primis i giornalisti. Tutto ciò avviene sotto il controllo, ciascuno per la sua parte, dell’Autorità delegata, del Copasir e della magistratura”. Ciriani ha quindi specificato che nessuno ha rescisso in questi giorni alcun contratto nei confronti dell’intelligence. “Tutti i sistemi sono stati e sono pienamente operativi contro chi attenta agli interessi e alla sicurezza della Nazione”, ha aggiunto ricordando che “compete in ogni caso all’autorità giudiziaria accertare l’origine delle vulnerabilità denunciate. I Servizi italiani sono pronti a dare tutto il loro supporto”.

Il governo, ha però annunciato, “intende adire le vie legali nei confronti di chiunque, in questi giorni, lo ha direttamente accusato di aver spiato i giornalisti. Come tutti hanno potuto constatare, finora il Governo non ha spiato giornalisti, ma se mai li ha portati in salvo”. Un chiaro riferimento alla recente operazione che ha portato alla liberazione di Cecilia Sala.

Mantovano: “I giornalisti sempre tutelati”

Subito dopo l’intervento di Ciriani in Aula è stato il sottosegretario Mantovano a confermare le parole del ministro riguardo alla disponibilità ad aggiornare la legislazione sui servizi. “La legge del 2007 ha avuto degli interventi negli anni successivi, però la disponibilità è assoluta – le parole dell’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica ai cronisti nel Transatlantico della Camera dopo aver assistito al question time -. Ovviamente l’iniziativa spetta o ai parlamentari o al governo nel suo insieme”. Un buon punto di partenza la proposta fatta dal presidente del Copasir, Lorenzo Guerini? “È una proposta che ha certamente degli spunti interessanti”. Dopo aver specificato che Ciriani ha parlato a nome dell’intero governo, “e in particolare della Presidenza del Consiglio”, Mantovano ha ribadito di aver più volte illustrato in Copasir “come in concreto garantisco a nome del governo il rigoroso rispetto della Costituzione e della legge 124, in assoluto e in modo particolare nei confronti dei soggetti che meritano una tutela specifica, a cominciare dai giornalisti. E tutti hanno constatato che vi è stata una stretta rispetto al periodo precedente”.

A chi chiedeva di un possibile eccesso di zelo da parte di Meta, il sottosegretario ha infine risposto che “se vi è stato un uso improprio è materia di autorità giudiziaria perché sono stati commessi dei reati. Certamente non va riferito a Paragon, perché Paragon si limita a offrire il software, lo strumento”. “Noi abbiamo fatto i nostri accertamenti, lato intelligence. L’accertamento ha riguardato realtà istituzionali – ha aggiunto -. Anche le procure? Non appartiene a noi fare questo tipo di accertamento e per questo sto dicendo che c’è una parte che compete all’autorità giudiziaria, e sulla quale per ovvie ragioni di rispetto dei confini istituzionali non compete a noi fare questo tipo di accertamenti. Noi l’abbiamo fatto per la parte di nostra competenza”. 

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