Si alza lo scontro politico. Fermi fino a martedì i lavori del Parlamento
Il caso Almasri resta al centro dello scontro politico, dopo che è saltata l’informativa alle Camere dei ministri Nordio e Piantedosi, iscritti nel registro degli indagati insieme con la premier, Giorgia Meloni, e il sottosegretario Mantovano a seguito di una denuncia presentata per la vicenda del rilascio e del rimpatrio del libico, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. La premier torna all’attacco: “L’atto” di iscrizione “era chiaramente un atto voluto e tutti sanno che le procure in queste cose hanno la loro discrezionalità, come del resto è dimostrato dalle numerosissime denunce che i cittadini hanno fatto contro le istituzioni e sulle quali si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati”.
Meloni: “Un danno alla nazione”
Non solo: secondo Meloni il fatto di essersi ritrovata “sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata” diventa “un danno che si fa alla nazione, che si fa alle sue opportunità, che si fa alle sue speranze, che si fa alle sue occasioni”. Una cosa che “mi manda francamente un po’ ai matti”. “Certi giudici vogliono decidere le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere se e come si possa riformare la giustizia, vogliono decidere per cosa possiamo spendere e cosa no: in pratica vogliono governare loro. Ma allora si candidino”, conclude.
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— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 30, 2025
La replica delle opposizioni: “Meloni continua ad attaccare i giudici”
A stretto giro arriva la replica delle opposizioni. “Giorgia Meloni continua ad attaccare i giudici e a fare dirette sui canali social. Il Parlamento, non Instagram, è il luogo in cui le opposizioni hanno chiesto alla presidente del Consiglio di chiarire il suo operato, ma continua a evitarlo, a scappare”, dice la segretaria dem Elly Schlein, che aggiunge: “È evidente che Meloni alzi lo scontro coi giudici per non parlare del merito della questione: la scelta politica di riportare a casa un torturatore libico. Questa macchina del fango della destra per colpire singole persone deve finire”. Per il leader M5S, Giuseppe Conte, “il danno d’immagine è avere fatto la scelta politica di sfregiare la legalità internazionale”.
Tajani chiama in causa la Corte Penale Internazionale
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiama in causa la Corte Penale Internazionale, che ha emesso l’ordine d’arresto per Almasri quando era sul territorio italiano, chiedendosi, come già nei giorni scorsi la stessa Meloni, perché non lo abbia fatto prima. “Perché – è la domanda di Tajani – la Corte Penale Internazionale non ha chiesto alla Germania di fermarlo, visto che questo signore girava per l’Europa indisturbato?”. “È singolare l’atteggiamento della Corte, visto che questo signore che noi abbiamo espulso girava per l’Europa da parecchio tempo. Perché non è intervenuta prima?”, dice Tajani, che poi attacca il magistrato Francesco Lo Voi: “È inutile girare la questione: il problema è la scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati” la premier e i ministri. “Non è un atto dovuto, quindi c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato (Luigi Li Gotti, ndr) che era stato al governo con la sinistra e fa parte dello schieramento di opposizione. Quindi a pensar male si fa sempre bene”.
Fermi i lavori del Parlamento
Nel frattempo i lavori del Parlamento sono fermi, in attesa che martedì le conferenze dei capigruppo di Camera e Senato decidano come procedere. Secondo il presidente del Senato, Ignazio La Russa, non c’è scontro con i magistrati: “Uno scontro? Con chi ha fatto l’esposto sicuramente sì, la magistratura farà il suo corso”. Nel frattempo proprio Lo Voi finisce al centro di una polemica sui voli di Stato: “È doveroso – dicono da FdI – fare chiarezza sulla vicenda che coinvolge il procuratore Lo Voi, il quale sarebbe entrato in contrasto con Palazzo Chigi per l’utilizzo dei voli di Stato per fini personali. Se fosse confermata, avremmo forse la spiegazione per l’anomala procedura nei confronti del presidente del Consiglio”.
L’interrogazione di Italia Viva
E Italia Viva presenta un’interrogazione: “Con quali criteri vengono concessi i voli di Stato ai magistrati, a quali sì e a quali no? Il presidente del Consiglio fornisca una lista di tutti i voli di Stato autorizzati – ministri inclusi – dal sottosegretario Mantovano da novembre 2022 a dicembre 2024”, chiede Francesco Bonifazi. A sera arriva la dura replica dell’Anm: “Sono sorpreso e preoccupato per i violenti attacchi rivolti alla magistratura e al procuratore Lo Voi in queste ore”, dice chiaro il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro che poi replica direttamente a Meloni. “Il procuratore di Roma – spiega – si è limitato a non rinnegare i propri doveri, assolvendo all’obbligo impostogli da una legge costituzionale. Rispettare ‘le regole’ e ‘i ruoli’, dunque le istituzioni, vuol dire rimettere alla giurisdizione i controlli anche sugli atti di chi riveste alte funzioni di governo, salve le ovvie prerogative sovrane delle assemblee legislative in tale delicato ambito. I magistrati non fanno politica, sarebbe auspicabile che i politici non provassero a sostituirsi ai magistrati, lasciando loro il compito istituzionale di esaminare e valutare gli atti processuali senza impropri condizionamenti”, l’affondo.
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