“Da dove nasce il comitato? Quando vedemmo l’attentato a Trump avemmo la preoccupazione che in America scoppiasse la guerra civile e fu quindi un gesto di solidarietà”. Così Pietro Giubilo, già sindaco di Roma nell’1988-1989, spiegando a LaPresse l’origine del comitato Pro Trump italiano da lui presieduto e che, in occasione della cerimonia di insediamento del tycoon, ha organizzato presso la propria sede di Roma la visione in diretta con gli iscritti.
“La sensazione che noi abbiamo è che con Trump la politica riacquisti la sua sovranità – spiega Giubilo – rispetto a tante deformazioni come la cultura woke, il potere della finanza, quello delle agenzie che molto spesso prevaricano governo e istituzioni”. Sulla presenza di Giorgia Meloni alla cerimonia di insediamento, il presidente del comitato trumpiano italiano sottolinea come testimoni l’attenzione verso “questo cambiamento che sta avvenendo negli Stati Uniti, ma complessivamente in tutto l’Occidente”.
“Non è una presenza contraria all’Europa – continua Giubilo – ma è una presenza che dimostra la capacità della Meloni di interpretare e anche, in qualche modo, influire su quella che sarà la politica europea in un ambito forte di rilancio dell’Occidente in una partnership con gli Stati Uniti”. E su Musk, “è un visionario che realizza” e per questo sarà “possibile mettere insieme la grande forza politica di Trump con la capacità tecnologica e di visione di Musk”. Giubilo quindi conclude: “Non vedo alcun rischio nel mettersi insieme di queste due grandi figure”.
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