A Montecitorio la discussione degli emendamenti
Arriva in Aula alla Camera la riforma della giustizia del ministro Carlo Nordio con la separazione delle carriere dei magistrati. Nel pomeriggio la discussione sugli emendamenti, in vista del primo dei quattro voti necessari (più eventuale referendum) per approvare il disegno di legge, che richiederebbe una modifica della Costituzione.
Nordio: “Ricomposta dialettica in maggioranza, riforma blindata”
Prima dell’approdo in Aula della riforma, il ministro ci ha tenuto a ricompattare la maggioranza, nella quale alcune forze avevano presentato proposte di modifica, e ‘blindare’ il provvedimento in modo da evitare slittamenti nella sua approvazione. A riguardo, dunque, ha tenuto un vertice a Palazzo Chigi. “L’incontro a Palazzo Chigi è stato determinato dal fatto che questa mattina sono stati presentati degli emendamenti da parte di una forza della maggioranza sulla legge costituzionale sulla separazione delle carriere. La discussione inizierà alle 16.30 e noi abbiamo dovuto in un certo senso ricomporre questa dialettica interna perché il provvedimento deve essere blindato. Eventuali correzioni porterebbero uno slittamento di quella che per noi è la madre di tutte le riforme e quindi abbiamo raggiunto un accordo che questi emendamenti saranno gestiti in un altro modo“, ha detto uscendo dalla sede del governo.
Forza Italia: “Non sottoporremo emendamenti, temi in legge ordinaria”
La necessità indicata da Nordio era nata dopo la presentazione, da parte di Forza Italia, di un emendamento che escludeva la modalità elettiva del sorteggio per i membri laici del Csm mantenendola unicamente per i togati. Forza Italia, però, non sottoporrà ora al voto questo emendamento. “FI, con i suoi emendamenti, ha inteso sottolineare la funzione centrale del Parlamento nella individuazione dei membri laici del CSM. Ciò nonostante, d’accordo con il ministro Nordio, si è deciso di ribadire tali principi nella successiva, necessaria legge ordinaria. Sicché, pur di evitare il rischio di qualsiasi rallentamento nella definizione dell’iter della riforma costituzionale, riguardante la giustizia, DNA del partito, FI non sottoporrà al voto gli emendamenti in questione”, si legge in una nota del gruppo azzurro alla Camera.
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