Alcuni primi cittadini hanno occupato la diga Ancipa contro la scelta di riaprire l'erogazione dalla stessa verso il Nisseno
È sempre più emergenza siccità in Sicilia, e la mancanza di acqua ha scatenato una vera e propria querelle tra le amministrazioni di alcuni comuni in provincia di Enna e altri in provincia di Caltanissetta. Oggetto del contendere l’acqua della diga Ancipa, che è l’unica fonte di approvvigionamento idrico per alcune cittadine dell’Ennese, ma dalla quale la cabina di regia regionale sull’emergenza idrica ha stabilito debba essere ripristinata l’erogazione verso il Nisseno. In seguito alla decisione della cabina di regia i sindaci di Troina, Nicosia, Cerami e Gagliano Castelferrato (Enna) hanno occupato la diga per protesta, staccando la condotta dell’acqua verso Caltanissetta. Presente anche il parlamentare regionale Sebastiano Venezia (Pd), che in un post pubblicato su Facebook scrive: “Dinnanzi alla gestione fallimentare dell’emergenza idrica da parte delle istituzioni regionali che hanno abbandonato il nostro territorio ci siamo assunti la responsabilità, mettendoci ancora una volta la faccia e staccando con le nostre mani le condotte, di non lasciare senza acqua 26mila cittadini della zona nord della provincia di Enna. L’occupazione dell’impianto di potabilizzazione dell’Ancipa continua a oltranza”.
La polemica
Nella tarda serata di sabato il Comune di Caltanissetta aveva reso noto che “dopo una riunione di oltre quattro ore con la cabina di regia regionale sull’emergenza idrica” era stata decisa “la riapertura temporanea della diga Ancipa per garantire l’approvvigionamento idrico ai due comuni” di Caltanissetta e di San Cataldo. Contro questa decisione si sono espressi i sindaci dei comuni dell’Ennese che dipendono interamente dall’Ancipa e che hanno deciso di occupare l’impianto.
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