Il ministro dell'Interno ha poi preso parola in vista dell'anniversario del 7 ottobre: "Non consentiremo celebrazioni degli eccidi"

“Stiamo completando gli ultimi lavori, date precise non ne voglio dare, ma credo che siamo veramente agli sgoccioli. Diciamo che nel giro di poche settimane, pochi giorni, potremo iniziare a portare le prime persone lì“. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sull’apertura dei centri di accoglienza per migranti in Albania.

Ad Avellino per il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul G7 degli Interni di Mirabella Eclano, Piantedosi è stato interpellato sui primi rimpatri con le procedure accelerate: “Sono iniziative prima di tutto normative che abbiamo voluto in anticipazione di una regolamentazione europea che sarà obbligatoria per tutti dal 2026 – ha spiegato Piantedosi – quindi l’Italia anticipa una regola europea che diventerà legge per tutti dal 2026. Siamo soddisfatti, sono due persone e non immaginiamo certo di contrastare i traffici di esseri umani solo così, ma stiamo sperimentando logistica e procedure. Facciamo migliaia di espulsioni all’anno ma qui stiamo parlando di espulsioni che sono a valle di un percorso più accelerato.

“La grande sfida è consentire a tutti di poter accedere, se lo richiedono, ai meccanismi di protezione internazionale ma con decisioni rapide che quindi possano portare, in caso questi vengano negati, all’espulsione in tempi ragionevoli. Siamo molto soddisfatti, stiamo sperimentando questo nel centro di Porto Empedocle, a breve riprenderemo anche in quello della provincia di Ragusa e nell’immediata successione quello in Albania, che non è altro che una struttura dedicata a questo tipo di procedure, che è in Albania ma che sarà territorio italiano per il meccanismo previsto dall’accordo che abbiamo sottoscritto con l’Albania”, ha aggiunto il ministro dell’Interno. 

Piantedosi: “Non consentiremo celebrazioni di eccidi 7/10”

“Consentiremo ogni libera espressione anche di critica legittima contro qualsiasi governo, che sia quello israeliano, che sia quello palestinese o quello italiano, di chiunque, ma non formule di celebrazione di eccidi. Ci sono delle valutazioni che si stanno facendo in queste ore e in questi giorni e questo sarà il paradigma in base al quale saranno prese alcune decisioni”, ha poi aggiunto rispondendo a una domanda sulla possibilità di non consentire le manifestazioni pro Palestina in occasione dell’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

“Da quando è insorta la crisi del conflitto israelo-palestinese – ha ricordato Piantedosi – ci siamo contraddistinti anche in maniera non scontata rispetto agli altri paesi europei per aver consentito ogni libera manifestazione del pensiero, anche quando questo ha comportato un presidio di sicurezza molto importante. Però dobbiamo fare distinzione quando ci sono manifestazioni che sono preavvisate con un chiaro, esplicito invito alla celebrazione di un eccidio. Siccome le uniche motivazioni con cui anche per legge per il nostro ordinamento può essere limitata la libertà di manifestazione del pensiero, di associazione, di riunione, è quella proprio di tutelare l’ordine pubblico, io credo che celebrare apertamente un eccidio, il valore politico storico di un eccidio per taluni, per noi è qualcosa che sollecita delle valutazioni di tutela dell’ordine pubblico. Ecco perché ci sono delle valutazioni in corso che saranno fatte dalle autorità centrali ma anche dalle articolazioni territoriali dell’amministrazione”.

G7 Cultura, Piantedosi: “Nulla ha compromesso la cornice di sicurezza”

“Voglio essere chiaro una volta per tutte: gli eventi a cui lei fa riferimento (caso Boccia-Sangiuliano ndr) non hanno mai per nulla inciso sulle dinamiche della predisposizione dei sistemi di sicurezza, mai. È stata una delle grandi articolazioni un po’ fantasiose di quella vicenda. Mai si è avuto timore, non è successo nulla che potesse compromettere la cornice di sicurezza che sarà predisposta per l’occasione”, ha poi aggiunto Pianteodis in merito ai timori di possibili ripercussioni sull’organizzazione del G7 della Cultura a Napoli. “I problemi di sicurezza del G7 di Napoli sono identici a quelli che possono esserci in un contesto come quello di Mirabella Eclano, cioè nel senso che vanno create le opportune misure preventive”, ha aggiunto Piantedosi.

Sangiuliano, Piantedosi: “E’ stato vittima di un’imboscata”

L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “è stato vittima di un’imboscata”, ha invece sottolineato Piantedosi parlando ad Avellino alla conferenza programmatica regionale di Fratelli d’Italia della Campania, un appuntamento che Sangiuliano avrebbe dovuto chiudere domani pomeriggio, secondo quanto previsto inizialmente dal programma della due giorni. Secondo Piantedosi “Sangiuliano è stato in ministro di grande valore e oggi, libero da responsabilità di governo, avrà maggiori possibilità di difendere il suo operato e la sua moralità”. Le parole del ministro Piantedosi sono state accolte dalla platea con un lungo applauso. 

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