Nicola Morra, ex senatore del M5S ed ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, sarà candidato di Uniti per la Costituzione alle elezioni regionali in Liguria. “Mi è stato chiesto di spendermi – spiega Morra a LaPresse – per una Regione in cui questioni di infiltrazioni mafiosa, soprattutto non più attraverso intimidazioni bensì attraverso corruzione, sono all’ordine del giorno, e quindi ho dato la mia disponibilità. Fermo restando che avevo dato la mia disponibilità anche ad essere candidato come semplice consigliere, perché questo è uno scontro di culture politiche. A noi non piacciono né gli uni né gli altri”. Come nasce la candidatura? “Noi da sempre – sottolinea l’ex senatore del M5S – facciamo riferimento ai primi 12 articoli della Carta costituzionale. In più, io non soltanto sono nato a Genova e ho conservato emotivamente e affettivamente un rapporto indelebile con la città in cui sono nato, ma sono stato eletto di recente anche a Vado Ligure a giugno“. “Su Vado e su Celle, in qualità di presidente della Commissione parlamentare Antimafia, a suo tempo, ho cofirmato con altri colleghi – alcuni espulsi, altri rimasti poi nel Movimento – esposti che hanno avuto ad oggetto questioni che sono state portate all’attenzione dell’opinione pubblica dall’inchiesta che a maggio ha portato alle misure cautelari per Toti e compagnia cantante. Quindi, si è sempre manifestata attenzione nei confronti di questi territori in cui torno spesso e volentieri”, dice ancora Morra.
Morra: “Vogliamo richiamarci ai valori della Costituzione”
“La Costituzione in Italia – conclude Morra – tutto è tranne che applicata, per cui noi vorremmo richiamarci ai valori della Costituzione. Non a tutte le regole, che poi la Costituzione ha fissato, perché alcune regole sono da modificare: penso ad esempio ad una evidente ingerenza del potere legislativo e cioè partitocratico sul potere giudiziario con l’elezione di un terzo dei membri del Csm da parte del Parlamento. E sappiamo tutti che questa commistione fra politica, imprenditoria e magistratura anche in Liguria ha portato a esiti funesti“.

