L'ex grillino entrando alla sede romana della Stampa Estera

“Da un lato sono tanto contento, mi sono scritto con Stella, la moglie, che mi ha risposto. Sono contento per lui e per i figli, che potranno crescere con un papà e non vederlo dietro le sbarre”. Così Alessandro Di Battista, rispondendo alle domande dei cronisti sulla liberazione di Julian Assange entrando alla sede romana della Stampa Estera. “Allo stesso tempo non mi passerà mai la rabbia nei confronti del 90% dei giornalisti occidentali, cosiddetti pseudo-colleghi di Assange che hanno preferito tacere di fronte questa vergogna per salvare le carriere e qualche rapporto con i potenti”, accusa l’ex grillino, che continua dicendo che in pochissimi hanno parlato, negli ultimi 12 anni, di Assange, “anche quando era rinchiuso, durante il Covid, 23 ore su 24 in una cella 2x3m nella Guantanamo britannica, proprio lui che c’ha mostrato le nefandezze e i crimini commessi dagli americani dentro Guantanamo. È tutto osceno”.

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