(LaPresse) “L’abbiamo chiamata operazione Tina Anselmi, una grande mobilitazione per ricostruire la sanità lombarda. Per dire basta al ricatto del “Vuoi farti curare? Allora paga”, per dire basta alle liste d’attesa infinite, per dire basta alla sanità ospedalocentrica, per dire basta a un privato d’eccellenza a scapito di un pubblico che arranca”. Così la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein a Milano, in piazza San Carlo, per la raccolta firme sulla legge di iniziativa popolare per cambiare radicalmente la sanità lombarda. Trent’anni di governo della destra della Regione hanno svuotato la sanità regionale. Oggi in Lombardia un lombardo su nove rinuncia a curarsi, di fronte a questo dato preoccupante abbiamo lanciato la nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla sanità nata dal basso e basata su quattro principi cardine: universalità delle cure, prevenzione, cure sul territorio e privato al servizio del pubblico e non viceversa, ha proseguito la leader Dem: “Vogliamo un’altra sanità, superiamo l’equivalenza tra pubblico e privato, costruiamo una sanità puntuale e vicina ai bisogni delle persone e al territorio e mettiamo davvero al centro la prevenzione e la salute di tutte e tutti”. Una grande battaglia del Pd che coinvolge non solo la Lombardia. “Abbiamo bisogno di mettere più risorse sulla sanità pubblica e lo abbiamo chiesto in Parlamento quando si discuteva la manovra, il governo di Giorgia Meloni non ci ha voluto ascoltare. Si vede chiaramente che la spesa sul Pil fatta sulla sanità pubblica sta scendendo da quando sono arrivati al governo e sta tornando ai livelli di prima della pandemia come se non fosse successo nulla. Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni io per prima in Parlamento di togliere il tetto che blocca le assunzioni alle regioni. Che parlino di abbattere le liste di attesa se non sbloccano le assunzioni di medici e infermieri vuol dire non capire dov’è la testa del problema. Questa destra sta smantellando la sanità pubblica e noi come partito democratico non accettiamo perché per noi il diritto alla salute è un diritto fondamentale, sta scritto nella costituzione e loro lo stanno calpestando senza neanche avere il coraggio di dichiararlo. Noi continueremo a insistere per una sanità territoriale, non basta cambiare un cartello di fronte a un poliambulatorio per renderlo una casa della comunità. Persone straordinarie come Tina Anselmi hanno immaginato una sanità che potesse curare le persone a prescindere dal portafoglio che hanno in tasca. Ecco noi, da sinistra, pretendiamo che sia davvero così fino in fondo”, ha concluso.