Il Cdm, dopo una informativa del ministro dell'Interno Piantedosi, ha deliberato di conferire mandato all'Avvocatura dello Stato

Il Consiglio dei ministri, alla luce di una informativa svolta dal Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deliberato di conferire mandato all’Avvocatura dello Stato ai fini del ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Roma del 24 gennaio 2024, relativa alle modalità di emissione e alle caratteristiche della carta d’identità elettronica (CIE), disciplinate dal decreto interministeriale 23 dicembre 2015 e successive modifiche, il quale prevede, per i genitori dei minori, la definizione di “padre” e “madre”.

È quanto si legge nel comunicato diffuso dopo il Consiglio dei ministri. I giudici avevano ritenuto illegittimo escludere la possibilità di indicare, nella carta di identità elettronica del minore valida per l’espatrio, la dicitura genitore 1 e genitore 2 dovendo, invece, riportare le parole “madre” e “padre”.

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