"Il timore è che si vogliano controllare le toghe", aggiunge

“Le parole di Nordio sui test ai magistrati e sulla sfiducia verso le toghe sono una provocazione? Più che una provocazione mi sembra un tentativo del ministro di difendere qualcosa che dal mio punto di vista è oggettivamente indifendibile, e quindi ricorre a qualunque argomento”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, a margine di un’assemblea dell’associazione nel palazzo della Corte di Cassazione a Roma. Il riferimento di Santalucia è alle parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio sul decreto legislativo che introduce i test psicoattitudinali per l’accesso alla magistratura. Il Guardasigilli, sulle pagine del Messaggero di ieri, ha parlato di una “reazione di casta” dell’Anm e di un clima di generale sfiducia da parte dei cittadini nei confronti delle toghe. “Ci sono domande di cui ho composto la mia relazione introduttiva che difficilmente avranno risposta”, prosegue Santalucia. “Quali sono le attitudini del magistrato? Nessuno lo sa. Lo stabilirà il Csm in maniera arbitraria? Chi si prende la responsabilità di dire quali sono queste qualità? Rischiamo di andare nell’arbitrio. Il timore, non solo nostro, ma anche di costituzionalisti e psicologi, è che si voglia controllare i magistrati. Uniformarli e sminuire nel medio periodo la loro indipendenza”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata