La maggioranza dei deputati l'ha respinta con 211 no
La Camera ha respinto la mozione di sfiducia delle opposizioni contro Daniela Santanché, con 213 voti contrari e 121 favorevoli. La ministra del Turismo, tuttavia, oggi non era presente in Aula. Ieri, invece, è stata la volta del vicepremier Matteo Salvini, salvato dalla maggioranza con 211 no.
Santanchè: “Io assente alla Camera perché ho da fare”
“Perché non sono andata alla Camera stamattina? Perché ho da fare, perché per il turismo c’è da fare molto in Italia. Dovrebbero pensare loro quando potevano fare molto per il turismo, invece in questa nazione poco si è fatto”. Così ha risposto la ministra del Turismo Daniela Santanchè, al suo arrivo a Napoli al museo nazionale ferroviario di Pietrarsa per la nona edizione di “Meet Forum – Il turismo sostenibile”, alla domanda sulla sua assenza alla Camera questa mattina dove si discuteva la mozione di sfiducia nei suoi confronti. “Questo governo sta lavorando e stiamo lavorando per il turismo, che per quanto mi riguarda deve diventare la prima industria di questa nazione. Il lavoro da fare tanto e bisogna assolutamente lavorare. Poi, se c’è chi vuole perdere tempo…”.
Santanchè: “Nessuno mi ha mai chiesto dimissioni”
“Dimissioni? Non me l’hanno mai chiesto, fatevene una ragione“, ha aggiunto la ministra del Turismo.
Santanchè: “Voto molto chiaro, sono tranquilla”
“Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana fa e a quello di un mese fa. Sono assolutamente tranquilla, sono a fare il mio lavoro anche qua oggi, come ieri e come farò domani. Il Parlamento credo che in una democrazia sia sovrano, il voto mi sembra molto chiaro, per cui sono assolutamente non direi serena, ma molto tranquilla“. Così la ministra del Turismo Daniela Santanchè, al suo arrivo a Napoli al museo ferroviario di Pietrarsa per la nona edizione del ‘Meet Forum – Il turismo sostenibile’.
Sala: “Dovrebbe fare un passo indietro”
“Ormai Daniela Santanchè continua a mostrare le sue debolezze che secondo me sono non solo in ciò che non ha a che fare col suo ruolo, ma anche rispetto al suo ruolo. Credo che invece debba considerare seriamente di fare un passo indietro. Poi sta a lei e al suo rapporto all’interno della maggioranza e con la presidente del Consiglio”, ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala a margine della presentazione del Masterplan di Santa Giulia.
Giachetti: “Non facciamoci condizionare da vicende giudiziarie”
Primo a prendere la parola il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, che ha confermato il voto contrario del gruppo alla sfiducia, “perché non possiamo farci condizionare nell’attività politica dalle vicende giudiziarie che devono avere il loro corso”. E tuttavia ha sotolineato: “Mi rivolgo alla signora ministra che non c’è e dispiace, perché sarebbe stato divertente vedere ‘the queen of resignation’, la regina della richiesta di dimissioni, in questa Camera. Si contano una ventina di richieste di dimissioni da parte della ministra Santanchè, nei confronti, tra gli altri, di Speranza, Di Maio, Azzolina e Boschi che non era neanche indagata ed è venuta in aula e ha preso la parola, perché c’è anche un certo stile da tenere in determinate condizioni. Sarebbe divertente vedere chi ha chiesto le dimissioni di un’infinità di ministri chiedere ala Camera di votare contro le sue”.
Sfiducia Salvini
La prima mozione ad arrivare alla votazione per appello nominale, bocciata nella serata di ieri dalla maggioranza dei deputati con 211 no, è stata quella nei confronti del ministro delle Infrastrutture. Salvini è ‘accusato’ di avere, con il suo partito, un’intesa di vecchia data con il partito di Vladimir Putin, Russia Unita, mai di fatto sciolta. Ma in mattinata il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa, ha ricordato che “le parole di Salvini sono state chiare, nel momento in cui Putin aggredisce uno Stato è chiaro che non può più essere un alleato della Lega, partendo dal presupposto che i rapporti tra Salvini e Putin erano meno frequenti rispetto a quelli tra Putin e Calenda. Salvini ha detto ‘ci sono state delle elezioni, punto’. Poi la strumentalizzazione giornalistica nei confronti di Salvini è sempre propensa a farlo passare come quello che non è”.
Sfiducia Santanchè
Diverso il caso di Santanchè, che è stata indagata per una truffa sulla cassa Covid. Se dovesse esserci un rinvio a giudizio della ministra “deciderà Meloni. Santanchè è un ministro di Fratelli d’Italia, noi siamo garantisti, poi la presidente del Consiglio, che è segretaria di Fratelli d’Italia, di fronte a un rinvio a giudizio deciderà. Non è la Lega che deve entrare nelle questioni degli altri partiti”, ha detto lo stesso Crippa. “Volere attaccare un ministro di questo governo per un accordo del proprio partito stipulato nel 2017, un’era fa, e che di fatto non è mai stato implementato, è francamente risibile”, ha sottolineato il capogruppo di FI, Paolo Barelli, in dichiarazione di voto su Salvini.
Le opposizioni
“Non so valutare se” le mozioni di sfiducia “hanno come effetto quello di compattare il governo. Certo sarebbe un compattamento ‘in peius’, cioè su una base sicuramente di lesione della dignità delle istituzioni, del decoro delle istituzioni e dell’onore e del rispetto che si deve alle istituzioni, perché se il compattamento avviene per una solidarietà di partito o di coalizione, per mascherare comportamenti che al di là delle responsabilità penali sono assolutamente gravi sul piano della responsabilità politica ed etica, io dico che il governo non sta facendo un buon servizio all’Italia anche in un contesto internazionale”, ha sottolineato ieri il leader del M5S, Giuseppe Conte. In Aula ha preso la parola per il Pd Lia Quartapelle, che ha precisato come “la prima a fare questa scelta”, non fidarsi cioè fino in fondo di Salvini per i suoi rapporti con la Russia, “è stata Giorgia Meloni: non è sfuggito a nessuno che non ci sono uomini della Lega nei ministeri chiave come Esteri e Difesa”. Distinguo invece in Italia Viva, perché Matteo Renzi ha spiegato che il suo partito vota “sì alla sfiducia a Salvini perché contesta il posizionamento politico di Salvini sulla Russia”, anche se “ci scappa da ridere a pensare che questa mozione sia firmata anche da Giuseppe Conte, che ha fatto entrare i soldati russi in Italia senza alcuna logica”. Diversa la posizione di Azione: “Su Salvini e Santanché non si tratta di garantismo, ma di argomenti politici. Non possiamo avere un viceministro che ha un accordo in essere con Putin e una ministra del Turismo che imbarazza il Paese”, ha detto Carlo Calenda.
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