Costruire i reattori nucleari di nuova generazione a Mirafiori è una possibilità. Un’apertura è arrivata infatti dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, piemontese doc, che ne ha parlato dopo un convegno a Torino dedicato al nucleare di quarta generazione. “Potrebbe starci” la produzione di reattori nel sito di Mirafiori, ha detto infatti Pichetto facendo riferimento a “Newcleo” – la società che intende produrre “energia nucleare sicura, pulita e sostenibile, combinando le tecnologie accessibili esistenti a costi competitivi” – e soprattutto al fatto che possa andare “avanti”. “Le stime – ha osservato Pichetto – sono di due miliardi circa per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione, e ciò avrebbe ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro”.
Naturalmente Pichetto ha ricordato come ci si trovi ancora “in una fase di sperimentazione” e come si stia “lavorando con le università”. Il ruolo dell’Italia nel nucleare di nuova generazione – ha ragionato poi Pichetto – ci vede “impegnati sulla fusione nucleare negli Stati Uniti, con un grandissimo impegno di Eni che ha investito quasi mezzo miliardo; questo significa guardare al futuro”. E, “nell’immediato futuro, cioè la fine di questo decennio e l’inizio del prossimo, la ricerca e la sperimentazione vanno verso i ‘piccoli reattori’, che danno maggiori garanzie di praticità, di sicurezza e anche in termini di energia rinnovabile”.
Il ministro fa presente che “il nucleare dà continuità, le energie rinnovabili ordinarie come fotovoltaico ed eolico non sono in grado di dare continuità”. Una riflessione di Pichetto si rivolge anche al deposito di rifiuti nucleari. “Il vero tema dei rifiuti nucleari è quello dei rifiuti ordinari – ha fatto presente Pichetto – credo che un Paese serio deve fare una valutazione su un sito per offrire una soluzione definitiva”. “C’è una carta in valutazione in questo momento al mio ministero – osserva Pichetto a proposito dell’iter che aveva visto anche l’autocandidatura di Trino, poi ritirata – con l’individuazione dei siti e delle aree idonee. La valutazione sarà scientifica e tecnica, poi naturalmente interloquiremo con i territori”.