Il leader della Lega si prepara all'evento dei sovranisti europei di Identità e Democrazia a Roma

“Il rapporto con Meloni? L’ho abbracciata perché è un’amica. Non leggo più le ricostruzioni, sono fantasy più che cronaca politica“, sbotta Matteo Salvini. Il Consiglio federale della Lega come una chiamata alle armi? “Anche questo fa parte del fantasy”. Il segretario prova a uscire dall’angolo prima della riunione del parlamentino della Lega, convocato in via eccezionale a Roma, negli uffici alla Camera, con poco più di 24 ore di anticipo. Ci sono stati i risultati non brillanti in Sardegna e Abruzzo e le critiche per l’uscita sul “popolo sovrano” dopo il plebiscito in Russia per Putin. Ma una conferenza stampa nel pomeriggio, dopo la riunione del Cipess, è l’occasione per smarcarsi. Salvini arriva a Montecitorio con qualche minuto di anticipo. Si concede un assaggio di gelato artigianale a una degustazione organizzata per promuovere le eccellenze italiane, tra cioccolato allo zenzero, granita all’acqua di mare e pasta di mandorle. “Mi regalate 20 minuti di leggerezza”, scherza, “non entro nel merito dei miei gusti preferiti, perché uscirebbe polemica politica anche su questo. Prima ero in conferenza stampa, abbiamo parlato di miliardi e di Anas, ma chissà cosa c’era dietro l’abbraccio con la Meloni? C’era l’amicizia”. Ringrazia, per poi salire al gruppo, dove “comincio una riunione bella e dolce”.

“Vannacci alle Europee? A me piacerebbe”

Una chiamata alle armi per vedere chi ci sta e chi no? “Anche questo è fantasy”, aveva minimizzato Salvini nel pomeriggio, “non è un consiglio straordinario, ci convochiamo una volta al mese. Ci sono 4mila comuni che vanno al voto in primavera, ci sono le Europee e ci vuole un programma. Le liste verranno depositate il 30 aprile, non stasera. Vannacci sì, Vannacci no, Vannacci forse? È una persona che stimo, con cui c’è un ragionamento aperto, decideremo entrambi il destino comune. A me farebbe sicuramente piacere“. Ma è ancora presto, lascia intendere.

Fari puntati sulla kermesse sovranista di sabato

Intanto i fari sono puntati sull’evento di sabato a Roma di Identità e democrazia. I governatori che non ci saranno “sono assenze giustificate”, ribatte il segretario della Lega. A ‘Winds of Change’ ci sarà invece un mix di alleati storici e recenti, dal Rassemblement National francese (anche se non ci sarà Marine Le Pen, che manderà un video-messaggio) al FPÖ (Austria), a Vlaams Belang (Fiandre) e Chega (Portogallo), fresco di successo elettorale. Sarà presente anche una delegazione dagli Stati Uniti, con ex funzionari della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato sotto l’amministrazione Trump e l’intervento di Vivek Ramaswamy, imprenditore americano, ex candidato alle primarie repubblicane e persona vicina al tycoon. Sulle presidenziali Usa di quest’anno Salvini non nasconde di fare il tifo per i repubblicani, “poi il popolo è sovrano, ma non lo dico più perché sennò qualcuno si offende“.

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