Il Siap: “Più body cam, ma no codici identificativi”

È stato un incontro positivo. Abbiamo parlato di diritto di manifestare che va garantito a tutti. Le polemiche che stanno attraversando il paese sul diritto a manifestare, che non è mai stato negato a nessuno, preoccupano sia il sindacato che il governo. Abbiamo intenzione di avviare un percorso per svelenire il clima del Paese”. Così Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra governo e sindacati di polizia sui recenti scontri in manifestazioni a Pisa e Firenze.

“I codici identificativi? Non ne abbiamo parlato nell’incontro ma non rinunciamo alla discussione. Siamo disposti a parlarne ma non possiamo accettare frasi del tipo rapporto paritario. Non può esserci un rapporto paritario tra chi garantisce l’ordine per tutti i cittadini e chi manifesta in modo violento. Siamo aperti alla discussione ma non ci sono le condizioni sociali e politiche per avviare un ragionamento sui codici identificativi. Ricordiamo che i poliziotti di Pisa a cui può essere accaduto lo scontro o una manganellata sbagliata si sono auto identificati”, ha aggiunto Tiani.

“Sulle body cam? Ne abbiamo discusso e abbiamo chiesto un ampliamento rispetto a quelle già in dotazione come garanzia sia di chi manifesta sia di chi deve garantire l’ordine. Anche noi lavoriamo e anche noi possiamo sbagliare. Qualche volta abbiamo sbagliato ma non possiamo essere messi alla gogna” ha aggiunto il segretario.

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