Arrivato quasi subito l'appoggio di Azione e +Europa. FdI: "Per loro la Costituzione non conta"
La commissione d’inchiesta sul Covid è “un tribunale politico”, e come tale andrebbe disertata. Dario Franceschini sceglie il congresso dei Socialisti europei a Roma per parlare, a margine della manifestazione, della discussa commissione che, in particolare l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno sempre considerato come una sorta di rivalsa nei loro confronti. “Bisognerebbe disertare la commissione Covid”, dice il senatore Pd, per evitare “un precedente pericoloso, un tribunale politico”. In serata fonti Pd fanno sapere che questa idea verrà valutata, perché “le parole di Franceschini esprimono una nostra forte criticità. Il clima non è sereno, dopo Pisa la commissione Covid può diventare un ‘manganello’ contro i precedenti governi“. Serve però ora “una valutazione politica, se è possibile disertare un organismo parlamentare. Faremo una discussione nei gruppi, ancora i nomi non li abbiamo dati”.
All’ex ministro della Cultura arriva quasi subito l’appoggio di Azione, con le parole di Elena Bonetti: “Ha ragione Dario Franceschini, la commissione Covid andrebbe disertata ed è ciò che Azione farà. Non siederemo in una commissione istituita con un testo di legge che non a caso le impedisce di appurare le responsabilità anche di Regioni, Comuni e ospedali durante la pandemia, ma in compenso si arrogherà le competenze per valutare la bontà del metodo con cui la scienza ha validato i vaccini a livello europeo”. Per Bonetti, in sostanza, la commissione è un tribunale politico “di un governo sui governi precedenti” in cui “non ci faremo trascinare” perché, sottolinea, è “un gioco rischioso in sprezzo di una democrazia che dovremmo custodire”. Anche da +Europa arrivano parole simili: “La commissione sul Covid è nata male e finirà peggio: non si muoverà su basi scientifiche e neanche di onestà intellettuale o di verità politica, sarà invece una caccia alle streghe in cui si riabiliteranno le tesi no-vax che Lega e Fratelli d’Italia hanno cavalcato irresponsabilmente durante la pandemia”, dice il segretario del partito, Riccardo Magi, secondo cui è “doveroso non partecipare a questa farsa”, perché “non è così che si farà onore alle vittime”. Anche per Avs si tratta di “una clava politica”: ora, spiega Luana Zanella, “valuteremo con attenzione il da farsi”.
Dalla maggioranza la reazione di Fratelli d’Italia è affidata al capogruppo in Senato, Lucio Malan, che richiama i parlamentari ai loro doveri: “Ricordo che la Costituzione dedica l’intero articolo 82 alle commissioni d’inchiesta. Ma per loro la Costituzione non conta“. Malan cita le parole di Franceschini sul “precedente” che si creerebbe e spiega che “il precedente assurdo è stato quello di travolgere i diritti e i principi costituzionali, anche in materia contabile”. E una sponda arriva da Italia Viva, che parla di “grande agitazione nel Pd e nel M5S” sulla commissione, con la coordinatrice Raffaella Paita che chiede: “Perché non indagare sui soldati russi a Bergamo, sulle mascherine cinesi, sui danni provocati ai ragazzi dalla chiusura delle scuole? Chi ha paura della verità?”.
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