Così la presidente del Consiglio in un videomessaggio inviato all'Assemblea di Confagricoltura

Senza agricoltori non c’è cibo. Senza cibo non c’è futuro. Parole che in queste settimane abbiamo sentito dire spesso e molte volte letto anche su cartelli e su striscioni. Beh, c’è chi ha detto e scritto che gli agricoltori sono scesi in piazza per difendere i loro privilegi. Io credo, invece, che gli agricoltori abbiano tutto il diritto di far sentire la loro voce e chiedere quel che qualunque lavoratore chiede: il riconoscimento del giusto prezzo per il lavoro che svolge e un sistema di regole che difenda e sostenga quel lavoro. Questo sarebbe un privilegio? Io credo che non sia un privilegio, è una battaglia di buon senso, concreta e reale”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato all’Assemblea di Confagricoltura.

“L’agricoltura è un settore strategico e noi riteniamo che debba essere al centro non solo delle politiche nazionali – i tanti provvedimenti che abbiamo adottato in questi sedici mesi dimostrano la nostra visione su questo, il nostro impegno – ma anche europee”, ha aggiunto la premier.

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“Abbiamo chiesto e ottenuto che l’agricoltura fosse uno dei punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo di marzo. E in quella sede continueremo a sostenere la centralità di un comparto fondamentale, non solamente per la nostra economia, ma anche per la nostra identità e il nostro futuro. È un lavoro che chiaramente come sempre intendiamo fare con le organizzazioni rappresentative e quindi grazie ancora a Confagricoltura, buon lavoro a tutti”, ha aggiunto Meloni.

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“Oggi a Bruxelles si riunisce il Consiglio Agricoltura e Pesca e si riunisce per discutere delle risposte più efficaci alla crisi che tocca il comparto. L’Italia sarà rappresentata dal Ministro Lollobrigida, che è lì con voi e che saluto, e si presenterà al tavolo con un documento molto concreto, che punta a ribadire alcuni concetti fondamentali. Il primo di questi concetti è che l’agricoltura non è nemica dell’ambiente e della transizione ecologica, anzi, è l’esatto contrario”, ha detto inoltre Meloni.

“Se c’è qualcuno che ama il territorio, che vuole custodirlo e che lavora ogni giorno per preservarlo, tutelando anche identità e tradizioni, quel qualcuno è proprio l’agricoltore. Per questo – ha sottolineato la premier –, il Governo si è battuto in Europa fin dal suo insediamento contro tutti quei diktat ideologici che avrebbero colpito la produzione agricola europea e avrebbero messo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile”.

“Abbiamo fatto sentire la voce italiana su tanti dossier e l’orientamento è progressivamente cambiato – ha affermato Meloni –. Penso alle norme sulle emissioni, sugli imballaggi, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria dei terreni. Certo, non tutte le questioni sono risolte, ma io credo davvero che il cammino di marcia sia evidente. E che il buon senso stia iniziando a prevalere”.

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