Il leader del Carroccio parla anche del tema del terzo mandato: "Nessun litigio con Zaia"

Matteo Salvini interviene in difesa delle forze dell’ordine dopo il monito del Quirinale in seguito alle manganellate sugli studenti nei cortei pro-Palestina a Pisa e Firenze. “Ho fatto il ministro dell’Interno ed è giusto analizzare, capire se si e fatto quello che si doveva, se è mancata comunicazione. Anche i poliziotti e i carabinieri sono uomini e donne, non sono macchine. Ma è inaccettabile che gli agenti delle forze dell’ordine vengano tirati in ballo nella nostra contesa politica. Giù le mani dalle nostre forze dell’ordine“, ha detto il vicepremier nel suo intervento alla Scuola di formazione politica della Lega, in corso a Roma.

“Delinquente chi aggredisce agenti”

“Le parole del presidente si leggono ma non si commentano“, ha detto poi Salvini per tre volte di seguito un commento alla nota diffusa dal Quirinale. “È sempre meglio che non ci siano scontri. Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenze, fisica e verbale, anche in quella piazza. Se mio figlio andasse in quella piazza a gridare sbirro coglione poi se la dovrebbe vedere con me. Chi mette le mani addosso a un poliziotto o a un carabiniere è un delinquente“, ha aggiunto. 

“Provano a farci litigare con Zaia, ma a lui mia prima chiamata”

Il leader del Carroccio ha poi affrontato il tema delle polemiche in seguito alla bocciatura in commissione dell’emendamento leghista sul terzo mandato per i presidenti di regione, alla quale secondo alcuni organi di stampa sarebbero seguite frizioni tra Salvini e il governatore veneto Luca Zaia. “La prima chiamata di stamattina è con Zaia. Mi spiace per i giornalisti, che provano a farci litigare“, ha detto il ministro delle Infrastrutture. 

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