Lega, Grimoldi: “Iwobi? Ultimo di lunga lista addii, manca democrazia”

Intervista all'ex deputato del Carroccio Ed ex segretario della Lega Lombardia

L’addio di Tony Iwobi? “Un grande dispiacere, militante storico, un simbolo, uno che non ha mai chiesto niente. Anche lui se ne va, dico anche perché purtroppo è l’ultimo di una lista molto lunga di persone persone che si stanno allontanando dalla Lega, che cambiano partito o che smettono di fare politica non rinnovando la tessera. Evidentemente, c’è un messaggio politico che non parla più alle ragioni del cuore e questo spinge le persone ad allontanarsi. D’altra parte, basta dare un’occhiata al bilancio: vado a memoria e potrei sbagliarmi, abbiamo avuto un calo del 44% dei tesserati e qualcosa questo significa in termini di linea politica quantomeno non chiara”. Così a LaPresse l’ex deputato leghista ed ex segretario della Lega Lombardia, Paolo Grimoldi. “Si è capito benissimo che un partito deve avere un progetto progetto politico. Noi oggi ci chiamiamo ‘Lega per Salvini premier’. Il progetto della Lega non è mettere Tizio, Caio, Sempronio come premier, ma fare una riforma in senso federale dello Stato. Di questo ormai non si parla più, ma si parla di portare a casa un candidato premier. Secondo me, è anche nel nome stesso che c’è una contraddizione, chi fa il premier è secondario”, ha aggiunto rispondendo alla domanda sul fatto che ieri (martedì) abbia parlato di egoismo. A proposito dei congressi, Grimoldi ha poi spiegato: “Francamente, a parte il Nord Corea, io non ho notizia che in un Paese dell’Europa occidentale, dei Paesi democratici, non non si facciano i congressi. I partiti politici dovrebbero essere al loro interno con delle rappresentanze democraticamente elette. Non si capisce perché è un partito autonomista, o sedicente tale, oggi abbia il segretario della Lombardia nominato a Roma come fosse un commissario prefettizio e non si dà la possibilità ai tesserati regionali di esprimere un loro rappresentante. Poi ci chiediamo perché i Toni Iwobi e i tesserati se ne vanno vanno. Manca partecipazione, manca democrazia e meritocrazia”.