Lo apprende LaPresse da fonti Inps: la misura spetta agli over 80 non autosufficienti con un Isee non superiore a 6mila euro
Sarebbero circa 25mila gli anziani oltre gli 80 anni non autosufficienti che potranno beneficiare della nuova prestazione universale, pari a 1000 euro, prevista nella bozza del decreto attuativo della legge delega 33/2023 sulle politiche in favore delle persone anziane, approvato giovedì in Cdm. Lo apprende LaPresse da fonti dell’Inps, ente a cui spetta – secondo quanto si legge nella bozza del testo – il compito di erogare la misura, sulla base di criteri ben definiti: avere almeno 80 anni, un livello di bisogno assistenziale “gravissimo”, un Isee non superiore a 6mila euro, essere titolari (o avere i requisiti) dell’indennità di accompagnamento.
Domina (ass. datori di lavoro domestico): “Copre il 70% costi badanti”
Con il contributo della nuova prestazione universale per gli anziani, i beneficiari possono coprire circa il 70% dei costi di un badante full time. Lo ha spiegato a LaPresse Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, l’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. “Un assistente per una persona autosufficiente prende circa 17 mila euro l’anno, quindi quasi 1400 euro al mese. Quindi significa che, con questo ‘assegno’ si coprirebbe indicativamente il 70% del costo di un badante convivente. Nel caso di un badante part-time anche più, fino all’80%”, ragiona infatti Gasparrini. Ovviamente, osserva, “bisognerà attendere che il decreto effettivamente esca. Ma sarebbe una gran bella cosa: dopo tanto tempo un buon inizio”, anche se “non si prende una grandissima platea di persone”, chiosa, riferendosi alle maglie strette dei criteri fissati nel testo della bozza per accedere al beneficio. “Quello dell’autosufficienza è un problema forte e noi speriamo che in futuro questa prestazione venga estesa anche a persone di età inferiore, magari a partire dai 70 anni, e in generale anche a chi ha un’autosufficienza parziale, per combattere il problema della solitudine dei nostri anziani e riconoscere l’importante ruolo sociale del lavoro dei badanti”, conclude quindi il segretario di Domina.
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