Il guardasigilli Nordio: "Il test psicoattitudinale non è uno scandalo ma si tratta di un argomento delicatissimo"

L’ipotesi è stata accantonata dal consiglio dei ministri, ma potrebbe essere non del tutto tramontata. E di test attitudinali ai magistrati, come per le forze dell’ordine, si potrebbe tornare a parlare. L’idea non dispiace a Forza Italia e trova una possibile sponda anche in Matteo Renzi. Non sarebbe “scandaloso” se i magistrati “fossero monitorati meglio nel percorso di carriera”, anzi “sarebbe certamente un passo avanti”, ipotizza Pierantonio Zanettin, capogruppo di FI in commissione Giustizia. E il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè è ancora più esplicito: “Non è stata ancora introdotta la previsione dei test psicoattitudinali per i magistrati solo perché la legge delega del governo non lo consentiva ma è una cosa che va fatta” per “verificarne la capacità di amministrare in maniera serena la giustizia”. Il leader di Italia viva usa il sarcasmo ma rilancia l’ipotesi: “Ieri hanno passato la giornata discutendo di pagelline per i PM e di test psicoattitudinali. Sono in linea di principio d’accordo sul fare una norma sui test psicoattitudinali per i magistrati. Ma vedendo il nervosismo che serpeggia in queste ore nei palazzi del potere penso che questi test siano utili non solo per i magistrati”.

È ancora forte l’eco delle parole del ministro della Difesa Guido Crosetto, che domenica in un’intervista al Corriere della Sera aveva ipotizzato il rischio di una “opposizione giudiziaria“. E il provvedimento assunto ieri dal Consiglio dei ministri è arrivato in un clima già teso. “Mi pare il governo dei complotti immaginari e dei nemici a tutti i costi, perché deve essere sempre colpa di qualcun altro”, attacca la segretaria del Pd Elly Schlein, che aggiunge: se il ministro “ha degli elementi li chiarisca davanti al Parlamento e li consegni a chi di dovere. Se invece questi elementi non ci sono un ministro non si può permettere di gridare genericamente a un complotto”. Ma non torniamo a intraprendere la strada di uno scontro con la magistratura che, osserva Schlein, “riporta a stagioni precedenti non felici per il Paese”.

“La nostra riforma – prova oggi a circoscrivere il ministro della Giustizia Carlo Nordio – contempla la grave sanzione per il magistrato soltanto quando i suoi provvedimenti sono abnormi”. E nel frattempo si cerca il disgelo con l’Anm. Stamattina il presidente Giuseppe Santalucia è tornato sull’argomento, sottolineando che le parole del ministro della Difesa “hanno fatto intendere – e questo era il senso e la ragione della nostra inquietudine, preoccupazione e amara sorpresa – che c’è un gruppo di magistrati che concerta azioni contro un governo per metterlo in crisi, l’opposizione giudiziaria questo è”. In serata lo stesso Santalucia ha fatto sapere di essersi sentito con il ministro e che si incontreranno. Intanto la commissione Antimafia ha valutato di non precedere con l’audizione del ministro della Difesa. La commissione, presieduta da Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia, a seguito della richiesta formale avanzata dal Partito democratico, “ha ritenuto che la stessa non possa essere ricondotta ai compiti che la legge istitutiva attribuisce alla Commissione antimafia. Vista la pubblica disponibilità del ministro Guido Crosetto a riferire, è utile che possa farlo nelle sedi parlamentari più idonee”. E il Pd incalza: “c’è bisogno di un’operazione verità” a questo punto “chiediamo che Crosetto riferisca al più presto in Aula”. 

Nordio: “Test psicoattitudinale magistrati non è uno scandalo” 

Il test psicoattitudinale “non è uno scandalo” ma si tratta “di argomento delicatissimo, che va discusso con grande pacatezza e con le interlocuzioni del Csm e degli ordini forense”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera. “Nelle mie pubblicazioni degli ultimi venti anni ho scritto che questo esame è previsto per la polizia giudiziaria, e quindi non sarebbe uno scandalo se fosse esteso ai pm che ne sono i capi. Anzi a dire il vero io parlavo di esame psichiatrico”, ha aggiunto. Quanto al tema delle cosiddette pagelle “sono valutazioni fatte dal Csm, in piena e assoluta indipendenza, e quindi sono una dimostrazione della nostra sensibilità sull’autonomia della magistratura. Ma poiché i pm hanno il potere di imbastire indagini talvolta lunghe e costose, che distruggono la vita e le finanze delle persone, e poi si concludono nel nulla, è ragionevole che si valutino anche i risultati delle loro inchieste”.

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