Il ministro dell'Agricoltura sul caso della fermata straordinaria effettuata a Ciampino del suo treno diretto a Napoli

“Ho solo chiesto di scendere. Una richiesta lecita, cui ha diritto qualsiasi cittadino. Ho parlato con il capotreno. Che, immagino, abbia poi inoltrato a chi di dovere la mia richiesta”. Così al Corriere della Sera il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sul caso della fermata straordinaria effettuata a Ciampino del suo Frecciarossa diretto a Napoli. Le sembra un comportamento normale? “Francamente, sì. Il treno era in grave ritardo e mi aspettavano, sotto la pioggia, a Caivano, per una cerimonia importante. Avessi fatto ritardo io, avrebbe fatto ritardo lo Stato” risponde Lollobrigida, che alle richieste di dimissioni replica: “Io mi dimetterò quando il mondo dell’agricoltura dirà di essere insoddisfatto del mio lavoro. Per ora, invece, sono tutti entusiasti”. Le critiche della Lega? “Solo una battuta di Romeo. Che, però, mi ha già cercato due volte al telefono… Appena trovo un minuto, lo richiamo”, spiega il ministro. Mentre Salvini “è il ministro dei Trasporti. Quando, e se lo riterrà opportuno, credo esprimerà il suo giudizio nelle sedi opportune”, aggiunge. Lollobrigida, nega che la premier Giorgia Meloni sia arrabbiata per la vicenda. “No, assolutamente. La presidente sa che certe notizie vengono esasperate non per colpire me, ma lei, a Palazzo Chigi, afferma. “E’ un anno che mi tengono nel mirino. Ho cominciato con l’apprendere di essere padre a mia insaputa, hanno aggredito una collega che era rimasta incinta e che ha dovuto dimostrare chi fosse il vero padre con un esame del Dna…”, sostiene poi il cognato di Meloni. Potente, “non lo sono mai stato – conclude -. E non m’interessa esserlo”.

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