“Quello che mi sembra chiaro è che la rinuncia a cancellare la riforma del 2011 è esplicita. Ha voglia Salvini a parlare di obiettivo di legislatura, su certe cose non si torna indietro: con la demografia che abbiamo davanti a noi è importante mantenere le cose. Quanto detto ieri dal governo affossa definitivamente la pretesa di cancellare questa riforma”. Così l’ex ministra del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero, parlando con LaPresse delle misure sulle pensioni previste dall’esecutivo Meloni in Legge di Bilancio.
Pensioni: Fornero, errore ragionare solo su uscita, problema è lavoro
“Sulle pensioni manca ancora molto, non c’è ancora la manovra. Ho visto solo un comunicato stampa in italiano molto approssimativo e burocratese, mi chiedo quanto capisce un cittadino”, sottolinea inoltre Fornero, per la quale “quando si parla di pensioni si fa l’errore di ragionare solo sulla parte finale, sull’uscita dal lavoro, e non sulla costruzione del percorso pensionistico che è ben designato. Il problema è il lavoro, le retribuzioni, la precarietà”.
“Oggi parliamo di aumentare le retribuzioni perché non riusciamo ad farle crescere con l’economia reale, ma la produttività non cade dal cielo, va stimolata con la formazione, con il lavoro, con gli investimenti, tutte cose che facciamo con i soldi del Pnrr perché da soli i soldi sappiamo spenderli solo per la spesa corrente”, specifica l’ex ministra del governo Monti.
Pensioni: Fornero, serviva spirito costruttivo, da bandierine solo disillusioni
La riforma che porta il suo nome “era migliorabile, la direzione è l’aumento dell’età di uscita ma va adattata. Sarebbe servito uno spirito costruttivo, non piazzando bandierine in maniera sterile, controproducente, creando molte illusioni e ora molte disillusioni”, aggiunge inoltre Fornero. “Io non ho mai pensato per esempio che l’Ape sociale fosse una cattiva misura – aggiunge – è una scelta solidaristica ed è giusto che non vada a pesare sui contributi del singolo, addossandoli alla fiscalità generale, in un’ottica di redistribuzione. Lo stesso vale per le donne in situazioni di cura delle personeo di disoccupazione”.
Dodici anni dopo la riforma delle pensioni e le critiche e polemiche susseguitesi, “mi sento come una persona che ha faticato a mantenere l’equilibrio ma c’è riuscita. La direzione era quella, se non si fossero persi tanti anni di astio e di odio sarebbe stato meglio per tutti, non solo per me ma per il Paese”, afferma poi Fornero, sottolineando come “sarebbe stato meglio prevalesse una logica di costruzione e non di demolizione solo per il proprio vantaggio elettorale“.
Pensioni: Fornero, altro che Europei calcio, investire su istruzione
“Ho visto che ci siamo aggiudicati gli Europei di Calcio 2032, ci saranno investimenti sugli stadi. Ecco, vorrei un grande programma per costruire scuole, per migliorare le università, siamo il Paese con il più basso tasso di laureati”, punge poi l’ex ministra del governo Monti. “Investiamo per migliorare il Paese, non solo per far divertire le persone e dimenticare i problemi”, conclude.