La premier al termine del Consiglio europeo informale di Granada: "Non importa quanto tempo servirà, importante riuscire"
“Sono molto soddisfatta per quello che sta accadendo a livello europeo. Oggi noi ci troviamo in un Consiglio europeo nel quale 27 paesi sono d’accordo sul fatto che la priorità è fermare l’immigrazione illegale a partire dalla dimensione esterna. Questo è indubitabile, poi bisogna essere bravi nell’implementazione”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine del Consiglio europeo informale di Granada. “Il lavoro concreto” per combattere le reti dei trafficanti “necessita di un lavoro quotidiano, che è molto ampio e lungo, ma che io vedo perché siamo in una fase in cui noi abbiamo smesso di fare la diagnosi del problema e del fenomeno e siamo passati agli strumenti concreti per risolverlo. E su ciascuno di quegli strumenti, che fanno parte dei 10 punti della von der Leyen a Lampedusa, noi stiamo andando avanti nell’attuazione. Poi ce ne saranno alcuni che richiederanno più tempo, altri meno, perché non dipendono solo dall’Ue o dai singoli paesi, ma soprattutto dai nostri interlocutori africani. Però a partire dal lavoro che è stato fatto in Tunisia, qui c’è un consenso unanime, che vuol dire che la strategia è chiara, ed è un importantissimo spartiacque rispetto alla capacità di mettere in concreto le soluzioni a terra. Che poi si riesca a risolvere un problema così complesso in tempo per, questo non lo so. Per me l’importante è riuscire. Non mi importa quanto tempo mi servirà, uno-due mesi in più, preferisco trovare una soluzione strutturale a un fenomeno che altrimenti sarà sempre fuori controllo” le parole della premier.
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