La premier su Facebook attacca la giudice di Catania: "Un pezzo di Italia lavora per favorire l'immigrazione illegale"

“Basita”. Si definisce così Giorgia Meloni di fronte alla sentenza del tribunale di Catania che di fatto ha sconfessato il decreto del governo in tema di migranti. La presidente del Consiglio, con un post mattutino via social, si scaglia apertamente contro la giudice Iolanda Apostolico che non ha convalidato il fermo di quattro profughi ospiti del centro di Pozzallo, con motivazioni che la premier definisce “incredibili”.

Nel post Meloni si sofferma sulla sentenza che da un lato dichiara “unilateralmente la Tunisia paese non sicuro, compito che non spetta alla magistratura” e che dall’altro si scaglia “contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto”. Il tutto, sottolinea, mentre c’è “una pressione migratoria senza precedenti” che l’esecutivo sta cercando di “fronteggiare”. “Lo facciamo con serietà ad ogni livello”, evidenzia Meloni ricordando le interlocuzioni con gli altri Stati europei e gli accordi con i paesi africani per fermare le partenze. La premier, inoltre, considera “di buon senso” le norme adottate per facilitare le espulsioni di chi non ha diritto ad essere accolto, e avvisa che il governo continuerà a fare “quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura”.

Un lavoro che nel suo complesso, spiega la presidente del Consiglio, può portare a “risultati concreti, con pazienza e determinazione”. “Certo – è il ragionamento – tutto diventa molto più difficile se nel frattempo altri Stati lavorano nella direzione diametralmente opposta, e se perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale. E non parlo solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza”.

Le frizioni Roma-Berlino

Il riferimento, oltre alla sentenza di Catania, è alla decisione del governo tedesco di finanziare le Ong che operano nell’area mediterranea. Sul tema da giorni si registrano frizioni sull’asse Roma-Berlino, ma fonti diplomatiche italiane rivelano che sono in corso “contatti per trovare una soluzione che possa soddisfare tutti”. “Ci sono diverse idee sul tavolo e si sta lavorando per trovare un punto di incontro”, aggiungono non escludendo un faccia a faccia tra Meloni e il cancelliere tedesco Olaf Scholz a margine dei lavori della Comunità politica europea (Cpe) e del successivo Consiglio europeo informale in programma giovedì e venerdì a Granada, in Spagna. “Al momento non è in programma un bilaterale – precisano le stesse fonti – ma è coerente col fatto che stanno proseguendo i contatti a livello tecnico per trovare una soluzione”. L’eventuale incontro perciò dipenderà dall’andamento di questi contatti. “Non stiamo parlando di una crisi con la Germania”, si evidenzia tuttavia facendo un parallelo con Parigi: “Fino all’altro giorno si diceva che avevamo una crisi con la Francia e adesso siamo all’idillio: non è vera né l’una né l’altra” versione.

Salvini: “I tribunali sono sacri, non possono diventare sedi della sinistra”

Ad attaccare Apostolico, tuttavia, non è solo la premier. Pure il suo vice, Matteo Salvini, la mette nel mirino anche per “le notizie sull’orientamento politico del giudice”. “Gravi ma purtroppo non sorprendenti”, le definisce il titolare del Mit rilanciando sulla necessità di una riforma della giustizia e annunciando che la Lega “chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perché i tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra”. Già annunciata perciò dal Carroccio un’interrogazione in Senato al Guardasigilli Carlo Nordio, per approfondire la vicenda “alla luce delle informazioni che sui giornali riferiscono di petizioni da parte del magistrato contro Salvini ministro dell’Interno e campagne pro-Ong”.

Elly Schleyn: “La premier alimenta lo scontro istituzionale”

La linea adottata dalla Meloni sulla vicenda di Catania viene però duramente criticata dall’opposizione. Per la segretaria dem Elly Schlein la premier deve smetterla “di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. Se cercano responsabili del disastro sull’accoglienza si guardino allo specchio: è la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro”. Sulla stessa linea Avs (“attacca i giudici per nascondere i suoi fallimenti”) e +Europa, mentre per il leader del M5s, Giuseppe Conte, “nelle scelte di Meloni non c’è nulla di serio. Basta nemici immaginari, vittimismi su complotti e fantomatici governi tecnici in arrivo. Finora ha fallito”.

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