L'intervento alla Camera durante i funerali di Stato laici: "Non sopportava demagogia e urla"

Un caloroso applauso ha salutato l’intervento in aula alla Camera di Giulio Napolitano. “A nome della nostra famiglia vi ringrazio per la vostra presenza e vicinanza, oggi e tra le migliaia di persone che abbiamo incontrato durante la camera ardente. Viviamo questo momento in spirito di unità e condivisione”. Così il figlio del presidente emerito della Repubblica Giorgio, intervenendo alle esequie laiche in ricordo del padre, in corso nell’aula della Camera. “Rivolgo un deferente ringraziamento a papa Francesco per le parole e i gesti che ci hanno emozionato”. 

Non ricordo un solo giorno che non sia stato di lavoro e il suo lavoro era la politica. La politica era per lui era una cosa seria, un ideale, una missione. Richiedeva decisioni e assunzione di responsabilità”, ha detto ancora. “Non sopportava la demagogia, lo spirito di fazione, la riduzione del confronto politico ad urlo ed invettiva. La politica era inscindibile dalla vita privata e familiare, era il nostro orizzonte quotidiano. Ciò non gli impediva di essere un marito e un padre affettuosissimo”.

“In un disegno fatto alle elementari nell’ormai lontano 1976 lo ritrassi orgogliosamente con la scritta ‘Mio papà è deputato al Parlamento’ e lui seduto davanti a una scrivania, così per 50 anni l’ho visto in quella posizione leggere, studiare, scrivere appunti e discorsi, anche quando era al Quirinale”.

 

 

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