Così l'ex presidente della Camera dei deputati: "Uomo capace di ascoltare e di fare suo quello che riteneva giusto"

Laura Boldrini alla camera ardente allestita in Senato per rendere omaggio a Giorgio Napolitano, morto venerdì a 98 anni. “Ho conosciuto Giorgio Napolitano tantissimi anni fa, quando lui era ministro dell’Interno e io lavoravo nell’agenzia Onu per i rifugiati, e in quegli anni parlavamo spesso del diritto d’asilo, della protezione internazionale, delle crisi umanitarie – ha detto l’ex presidente della Camera dei deputati – Era un uomo capace di ascoltare e di fare suo quello che riteneva giusto. Poi quando sono stata eletta presidente della Camera e lui era capo dello Stato abbiamo avuto molte occasioni di incontro, di confronto. Era una persona molto rigorosa, molto esigente, con se stesso ma anche con gli altri. Una persona che però sapeva dare agli altri, al momento giusto, la vicinanza e la solidarietà. Io gli sarò sempre grata perché lui ha saputo starmi vicino in un momento difficile, e quando c’era una campagna di odio molto pesante nei miei confronti. Devo dire che ci lascia un grande statista, un europeista convinto, una persona che ha rappresentato al meglio le istituzioni. E io credo che l’Italia democratica debba molto a Giorgio Napolitano”.

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