Stupro Caivano, Salvini: “Orrore, sì a castrazione chimica”

Pd: "Violenza brutale, no a quartieri-ghetto"

Arrivano le reazioni della politica, in merito alla stupro di gruppo subito da due cugine 13enni a Caivano, nel napoletano. “Che orrore… Notizie che non dovremmo mai leggere. Sincera vicinanza alle due giovani ragazze. Presto in discussione (e spero approvata) la proposta di legge della Lega per la sperimentazione anche in Italia della castrazione chimica per stupratori e pedofili. Nessuna clemenza per chi mette le mani addosso a donne e bambini” il commento del vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini.

Arriva anche la reazione del Pd. “Dopo lo stupro di Palermo, quello del Parco Verde di Caivano, dove nel 2014 venne violentata e uccisa la piccola Fortuna. Una violenza brutale e inaccettabile, ancor di più perché commessa da giovanissimi: ancora un gruppo di ragazzi accanito verso delle coetanee. Non sono episodi isolati e imprevedibili. Si tratta del prodotto di una violenza maschile contro le donne che esprime una precisa cultura: quella della sopraffazione e del dominio con cui tanti uomini e ragazzi sentono il bisogno di affermare se stessi nei confronti di donne e ragazze, soprattutto se praticano spazi di libertà e autonomia. In questo caso, come a Palermo, colpisce poi l’intreccio tra disagio sociale e retroterra culturale. Nessun automatismo sia chiaro, ma si impone la necessità di una riflessione su come investire di più e meglio in questi quartieri che, troppo spesso, rischiano di diventare ghetti, dominati da subcultura e modelli sbagliati imposti anche da forze criminali che ambiscono a controllare il territorio. Si tratta di ripensare le scelte urbanistiche e di edilizia popolare fino ad arrivare ad interventi sociali ed educativi, spesso troppo fragili o lasciati alla buona volontà del volontariato” affermano in una nota la senatrice del Pd, Valeria Valente, e il deputato dem Marco Sarracino.

“Nel caso di Caivano, va però osservato un particolare aspetto che desta preoccupazione. Serve la mano ferma dello Stato verso i responsabili, ma anche investimenti economici, sociali e culturali per affermare nuovi modelli di crescita e convivenza oltre che di opportunità. Sembra quasi una resa, perciò, la scelta di allontanare le due ragazze vittime da quella che è una comunità che andrebbe invece sostenuta. Sono i ragazzi a dover essere allontanati ed è lo Stato a dover tornare ad affermare la propria autorità in quel quartiere prima che siano, ancora una volta, i poteri crinali a farlo. Ad una certa politica, che propone la castrazione chimica o pensa a scaricare la colpa sulle autorità locali, ricordiamo il dovere della responsabilità rispetto a fenomeni così drammatici, a cui non si può rispondere con misure populiste sbagliate e inefficaci, quando invece servirebbe l’impegno di tutti per favorire una rivoluzione culturale, educativa e sociale”, concludono Valente e Sarracino.