La presidente del Consiglio difende il provvedimento. Barelli (Forza Italia): "Serve aprire un dibattito con le banche"

La misura più importante approvata dall’ultimo Consiglio dei ministri, lunedì sera, è quella sulla tassazione degli extraprofitti delle banche, dovuti agli innalzamenti dei tassi voluti dalla Bce. A sottolinearlo è la premier, Giorgia Meloni, che in un lungo video postato sui suoi social per la ‘rubrica’ a cui ha messo il titolo ‘Gli appunti di Giorgia’ fa il punto sugli ultimi provvedimenti del suo governo, partendo proprio dalla nuova tassa, che definisce “la tassazione sui margini ingiusti delle banche”. “Noi viviamo – sottolinea Meloni – in una fase economica e finanziaria molto complicata, in Europa abbiamo avuto una forte inflazione causata da fattori esterni alla nostra economia, ma la risposta della Banca centrale europea è stata quella di intervenire con una politica molto decisa di aumento dei tassi di interesse. Questo ha portato a una situazione nella quale aumentano i prezzi, aumenta il costo del denaro e quindi anche il costo dei mutui a tasso variabile, dei nuovi mutui, dei prestiti, e comporta per di più una contrazione dell’economia. In questa situazione difficile secondo noi è necessario che il sistema bancario si comporti in modo il più possibile corretto”. Cosa che, sottolinea la premier, attualmente non sta facendo.

Meloni: “Con risorse recuperate sosterremo famiglie e imprese”

Meloni, assente alla conferenza stampa che ha fatto seguito al Consiglio dei ministri, sceglie la tribuna social per lanciare la sua stoccata alle banche: “C’è stato – spiega – un aumento dei tassi passivi, che le banche hanno applicato ai propri clienti, al pari del quale però dovrebbero aumentare anche i tassi attivi riconosciuti dalle banche a chi deposita, cioè quanto la banca ti riconosce per i soldi che depositi. Però questo purtroppo non è sempre accaduto”. “Noi – ha aggiunto – stiamo per questo registrando utili record per alcuni istituti bancari. Abbiamo deciso di introdurre una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse, che è la differenza tra l’ammontare degli interessi passivi e degli interessi attivi delle banche. È quindi una tassa non su un margine legittimo, ma su un margine ingiusto”. Parole nette, per spiegare la decisione arrivata lunedì un po’ a sorpresa e che nella giornata di martedì ha avuto pesanti ripercussioni in Borsa, per poi recuperare parzialmente oggi. Una decisione che secondo alcune ricostruzioni aveva creato malumore al Ministero dell’Economia, eventualità smentita da Palazzo Chigi con una nota: “La Presidenza del Consiglio ribadisce” che “il testo della norma è stato messo a punto dal Mef in piena sintonia con l’intero Governo, e approvato in modo unanime dal Consiglio dei ministri”. E Meloni sottolinea che “con le risorse che recuperiamo, aiuteremo a finanziare i provvedimenti per sostenere famiglie e imprese di fronte alle difficoltà legate all’alto costo del denaro, che non permettono, spesso, neanche di affrontare serenamente le spese di un mutuo”.

Cosa ne pensano i partiti

“Borsa che sale e spread che scende. Dopo qualche polemica inutile, la scelta di destinare a lavoratori e famiglie una piccola parte dei guadagni miliardari delle banche viene premiata non solo dalla stragrande maggioranza dei cittadini, ma anche da imprese e mercati”, è il commento della Lega sui suoi canali ufficiali. Ma in Forza Italia permangono malumori, che trapelano dalle parole del capogruppo alla Camera, Paolo Barelli: “Anche il sistema bancario deve partecipare alla crescita del nostro Paese. È auspicabile che il governo apra un dibattito con il sistema bancario per trovare delle soluzioni in modo omogeneo”. E dall’opposizione, Carlo Calenda stigmatizza le parole usate da Meloni: “La definizione di ‘margini ingiusti’ è pericolosa. Ci sono casi estremi, economia di guerra, in cui questo concetto può essere applicato. Ma farlo sui guadagni derivati da un aumento dei tassi, dopo anni di permanenza vicino allo 0, è arbitrario e assurdo”. E di “pianificazione sovietica” parla anche Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva.

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