Il Capo dello Stato nel 43esimo anniversario dell'attentato alla stazione di Bologna ha parlato di "ferocia inimmaginabile"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione del 43esimo anniversario della Strage di Bologna. Il Capo dello Stato ha parlato di “ferocia inimmaginabile” e di una “matrice neofascista accertata” nei processi, nonché di “ignobili depistaggi”. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in occasione della tragica ricorrenza: “Nel giorno dell’anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio”. E ha aggiunto che occorre “giugnere alla verità” anche grazie alla “desecretazione degli atti”.
Le parole di Mattarella
“Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso”, ha detto Mattarella in occasione dell’anniversario della strage avvenuta alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980.
“Nel giorno dell’anniversario la Repubblica si stringe ai familiari e alla comunità cittadina con sentimenti di rinnovata solidarietà. Siamo con loro, con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia”, ha aggiunto Mattarella. “La matrice neofascista della strage” di Bologna “è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato”, ha detto ancora il Capo dello Stato.
La Russa: “Matrice neofascista è verità definitiva”
Concorda anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prendendo la parola a Palazzo Madama nel corso della commemorazione in Aula della strage di Bologna: “Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità di questa strage“, ha detto. “Desidero inoltre rivolgere un pensiero alle associazioni dei familiari delle vittime, delle stragi e del terrorismo, che ringrazio per l’instancabile opera di sensibilizzazione”, ha sottolineato. “In questa giornata di memoria, di dolore e di condivisione è importante ricordare l’orgoglio, il coraggio e la determinazione con cui tutta la nazione non si è mai, ripeto mai, piegata al ricatto della paura e unita ha sconfitto il terrorismo, contrapponendo alla barbara violenza delle bombe la forza della giustizia e della democrazia”, ha aggiunto La Russa.
Piantedosi: “Dovere di non dimenticare”
“Memoria e speranza vivono l’una dell’altra, memoria e speranza non sono perite nella strage” ha detto Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, durante il suo discorso in occasione della celebrazione. “Il nostro impegno, il dovere di non dimenticare e di non attenuare lo sdegno sono fondati sul rispetto e sulla solidarietà per le vittime e per i loro familiari, ma anche su una irrinunciabile coscienza collettiva che è alla base del nostro ordinamento repubblicano e dei valori mediante i quali esso si mantiene e si sviluppa – ha aggiunto -. Nel rivivere l’oltraggio dell’attentato terroristico, la coscienza civile conferma il rifiuto della barbarie e si rigenera.La memoria ha una funzione sociale: quella di farci riconoscere come corpo unico che coraggiosamente si oppone alla violenza”.
Camera approva mozione per desecretare gli atti
In occasione dell’anniversario, l’Aula della Camera ha approvato con 170 voti favorevoli e 117 contrari la mozione sulla Strage di Bologna a prima firma Mollicone (FdI) e sottoscritta anche da Lega e FI, che impegna il governo “ad adottare iniziative urgenti, anche di carattere normativo, per la riforma della disciplina del cosiddetto segreto di Stato, per la declassifica e la consultabilità dei documenti declassificati, e l’accelerazione del processo di digitalizzazione; a rafforzare l’intervento pubblico per gli Archivi, puntando alla costituzione di un unico archivio digitale presso l’Archivio centrale dello Stato che raccolga e razionalizzi, al fine di evitare i duplicati, i documenti declassificati esaminati dalle commissioni d’inchiesta, unificando gli archivi esistenti; a proseguire in questa importante operazione di verità e trasparenza facilitando e accelerando il versamento della documentazione all’Archivio centrale di Stato, per mettere il più ampio patrimonio informativo a disposizione della collettività e della ricerca storica; a favorire, per quanto di competenza, l’attività del Comitato consultivo sulle attività di versamento dell’Archivio di Stato e agli archivi di Stato sul territorio, valorizzando l’impostazione pluralista nel perseguimento dei suoi fini istituzionali”. Passa, con il parere favorevole del governo, anche la parte del dispositivo della mozione a prima firma De Maria (Pd), che impegna il Governo “a porre in essere tutte le iniziative opportune affinché prosegua proficuamente, in collaborazione fattiva e trasparente con i rappresentati delle associazioni, l’attività di desecretazione degli atti delle stragi che hanno segnato la storia recente del nostro Paese e il versamento anticipato all’Archivio centrale dello Stato e agli Archivi di Stato, il superamento delle criticità riscontrate in passato, anche attraverso una semplificazione normativa, il finanziamento degli interventi necessari per consentire la gestione, la ricerca e la consultazione corretta ed efficace dei documenti digitalizzati”. Bocciato invece il punto che invita l’esecutivo “fermo restando il diritto sancito dalla Costituzione alla presunzione di innocenza nei confronti delle singole persone coinvolte fino ad eventuale condanna definitiva e al pieno rispetto delle garanzie per gli imputati, ad adottare iniziative volte a garantire, per quanto di competenza, lo svolgimento sereno e senza interferenze dei processi, ancora non conclusi, riguardanti la stagione stragista che ha insanguinato l’Italia e ha visto collaborare insieme neofascisti, logge massoniche segrete ed agenti infedeli degli apparati di sicurezza“.
Mollicone (FdI): “Commissione d’inchiesta per verità condivisa”
Intervenendo nella dichiarazione di voto sulle mozioni, Mollicone (FdI) ha chiesto una commissione d’inchiesta per “costruire una verità condivisa” sulla strage di Bologna. “Non bisogna aver paura della storia né del Parlamento. Ribadiamo il rispetto del lavoro dei magistrati ma chiediamo a tutti i parlamentari di non mutilare i poteri del Parlamento. Le commissioni di inchiesta, come dice anche oggi Violante, non devono interferire con i processi e non lo faranno, ma possono portare nuovi atti. La stagione delle stragi trascende la natura nazionale. Non è mai abbastanza lo sforzo della ricerca della verità. Facciamo un appello ai fratelli d’Italia della sinistra politica affinché si possa congiuntamente costruire una verità storica condivisa attraverso gli atti“, ha dichiarato.
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