Il leader della Lega, Matteo Salvini: "Senza il Cav sarà più dura"
Avanti uniti anche senza Silvio Berlusconi, senza il fondatore del centrodestra, senza il “collante” della coalizione di governo, come lo definisce Giorgia Meloni nel giorno della scomparsa a 86 anni del leader di Forza Italia. La morte del Cav segna un prima e un dopo nel paese, nella politica italiana, ma anche nell’esecutivo guidato dalla presidente di Fratelli d’Italia. Che però, intervistata dal Tg5, è netta nel rispondere alla domanda sulla capacità che avranno FdI, Lega e FI di non litigare d’ora in avanti: “Penso che glielo dobbiamo – spiega la premier -. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centrodestra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più. Non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza”. Insomma, un vuoto difficilmente colmabile, anche perché, prosegue Meloni “averlo, potersi confrontare con lui, era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose. Lui c’era passato prima e aveva fatto bene”. Non solo, il Cav era anche un ‘motivatore’ stando a quanto racconta la presidente del Consiglio: “Sono molto fiera anche del fatto che ultimamente, soprattutto, spesso mi chiamava e mi diceva ‘stai lavorando bene’. E non era facile insomma per un uomo con quella esperienza. E anche l’ultima telefonata che abbiamo avuto m’ha detto ‘guarda, te lo voglio dire, sono molto fiero del lavoro che stai facendo di come lo stai facendo'”.
Un lavoro che Meloni non ha nessuna intenzione di interrompere. “Con Silvio Berlusconi noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie – le parole della premier nel videomessaggio confezionato a Palazzo Chigi per la scomparsa del leader di FI -. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che insieme ci eravamo dati”. Un modo per onorarne la memoria, sottolinea Meloni, elencando alcuni traguardi da tagliare: “La riforma costituzionale, la delega fiscale, abbassare le tasse sul lavoro, e ridare dignità all’Italia a livello internazionale”. Tutti dossier centrali per un centrodestra che si troverà tra un anno a fare i conti col delicato passaggio rappresentato dalle elezioni europee, con Meloni, presidente dei conservatori, che punta a un’alleanza con in popolari, scardinando così l’asse Ppe-Socialisti.
Progetto che al momento non coinvolge la Lega di Matteo Salvini, che in Europa sta con Marine Le Pen nel gruppo Identità e democrazia. Il vicepremier comunque sa bene che senza Berlusconi il quadro generale non sarà più lo stesso. “Mancherà, però abbiamo ancora tanto da fare. Sicuramente sarà più difficile perché lui riusciva a mettere d’accordo tutti – confessa il segretario leghista -. Aveva capacità, visione, saggezza, malizia di trovare comunque la mediazione. Non ce n’è un altro, ma non dico in Forza Italia, non ce n’è un altro a destra, sinistra, in Francia, in Germania… Cercheremo umilmente di portare avanti almeno una piccola parte del suo enorme lavoro”. Obiettivo condiviso anche dall’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Forza Italia, che è al governo di questo paese, continuerà a lavorare nel solco delle indicazioni di Berlusconi – le parole da Washington del coordinatore nazionale del partito azzurro -. Continueremo a fare ciò che lui ci ha sempre suggerito di fare. La comunità di Forza Italia ha il dover, seppur ferita, di lavorare, andare avanti, e lo faremo”.
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