La commissione Giustizia della Camera ha concluso l'esame degli emendamenti

La commissione Giustizia della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti al ddl che introduce il reato universale di maternità surrogata, cioè perseguibile anche se commesso all’estero. La settimana prossima è previsto il via libera con il mandato al relatore. Il testo è atteso in Aula a Montecitorio il 19 giugno, secondo il calendario d’Aula stabilito dalla conferenza dei capigruppo.

Varchi: “Ddl disincentivo a turismo procreativo”

“Abbiamo concluso l’esame degli emendamenti e adottato una piccola riformulazione del testo base. Siamo convinti che il divieto già operante in Italia abbia impedito che negli anni si sviluppasse questo mercato che invece si è sviluppato all’estero. Ecco perché con il testo, così come riformulato, estendiamo la punibilità di questo reato a tutte le condotte commesse all’estero. È un divieto operativo, cogente, e sono sicura che disincentiverà il ricorso a questa pratica fermando il turismo procreativo e più in generale quel mercato che si è creato e di cui anche la recente fiera svoltasi a Milano è testimonianza”, ha detto Carolina Varchi (FdI), relatrice del ddl, al termine dell’esame degli emendamenti in commissione Giustizia della Camera.  

M5S: ” Furore ideologico calpesta diritti bambini”

“Come purtroppo previsto, la maggioranza ha bocciato tutti gli emendamenti 5 Stelle alla legge sulla maternità surrogata con i quali volevamo introdurre finalmente una piena tutela dei diritti di tutte le bambine e di tutti i bambini. Con il nostro pacchetto di proposte, snello ma estremamente curato dal punto di vista giuridico, avremmo potuto stabilire una volta per tutte che ogni bambino ha il diritto ad avere due genitori e tutta la rete parentale”, hanno affermato in una nota i deputati M5S nella commissione Giustizia della Camera Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso e Carla Giuliano. “Proponevamo e riproporremo in aula – si legge – un ventaglio di soluzioni tutte pensate nel prevalente interesse dei bambini. Peraltro con i nostri emendamenti il Parlamento potrebbe accogliere in pieno il monito della Corte Costituzionale rivolto proprio al legislatore. Ma l’Italia è in mano a una maggioranza irresponsabile che pur di seguire il suo furore ideologico calpesta i diritti delle persone e la responsabilità istituzionale”. 

“A dimostrazione del fatto che la loro è solo propaganda vuota – aggiungono – in commissione non abbiamo sentito nulla, se non pochissimi, improvvisati e superficiali giri di parole, che giustificasse la loro scelta di bocciare i nostri emendamenti. FdI, Lega e Forza Italia non hanno saputo o voluto dire nulla, ad esempio, sulla sorte delle bambine e dei bambini che dovranno vedere i loro genitori incriminati”.

Zan (Pd):  “Legge folle, priorità destra è limitare diritti”

“La priorità della destra è limitare i diritti. Pnrr, alluvione, asili, inflazione vengono dopo, forse. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra. Continueremo a opporci”, ha scritto su Twitter Alessandro Zan, responsabile diritti del Partito democratico.

 

Roccella: “Anche forme altruistiche mascherano pagamenti” 

“La ‘surrogazione di maternità’ è una procedura che si realizza mediante forme contrattuali rigide e vessatorie, necessariamente di tipo commerciale: anche le forme cosiddette ‘altruistiche’ spesso mascherano pagamenti in forma di rimborsi spese o indennità e prevedono comunque sempre l’obbligo per la donna di cedere il figlio ai committenti. Col risultato peraltro paradossale che in questi casi spesso sono solo le donne a ricevere eventualmente meno soldi, perché l’attività dei centri di fecondazione artificiale, le consulenze legali e contrattuali e le biobanche richiedono comunque lo stesso pagamento”, ha sottolineato la ministra per la Famiglia, la natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, rispondendo alla Camera a una interrogazione presentata dalla deputata leghista Laura Ravetto.

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