Giorgia Meloni ha concluso la sua nuova missione all’estero in Repubblica Ceca. La presidente del Consiglio a Praga ha incontrato prima il premier ceco Petr Fiala e poi il presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel. L’incontro tra Meloni e Fiala è stato incentrato principalmente sulle relazioni bilaterali tra i due Paesi, sui temi europei, fra cui il sostegno all’Ucraina, e sulla cooperazione nel settore dell’energia e delle nuove tecnologie. La premier si è detta soddisfatta del faccia a faccia: “Voglio sinceramente ringraziare il primo ministro Fiala per questa bella occasione che abbiamo avuto per scambiare vedute a 360 gradi, su una collaborazione storica e proficua tra Italia e Repubblica Ceca, su tante questioni sulle quali ci siamo trovati d’accordo negli organismi multilaterali di cui entrambi facciamo parte, anche su uno scenario globale che è in continua mutazione e che richiede da parte di chi ha responsabilità di leadership di interrogarsi su quali debbano essere le strade da portare avanti”, ha detto.
Meloni: “Avanti con sostegno a Kiev”
La premier Meloni ha ringraziato la Repubblica Ceca per il grande lavoro che sta facendo per i profughi ucraini: “Siamo concordi nel proseguire con il sostegno all’Ucraina, colpita dall’aggressione militare della Russia, e sappiamo che Kiev si sta battendo anche per la nostra libertà”, ha aggiunto. Poi la presidente del consiglio ha parlato di temi energetici. “Ci siamo interrogati sul ruolo della Ue, su tanti temi, tra cui in tema di sicurezza energetica, che significa catene di approvvigionamento, essere padroni del proprio destino e ci sono problemi di dipendenza energetica che l’Europa deve risolvere, e io ho raccontato al premier Fiala il progetto dell’Italia per cercare di diversificare la produzione di energia, garantire un mix energetico e coinvolgere le nazioni mediterranee. L’Italia può essere porta d’ingresso in Europa rafforzando le sue infrastrutture, come stiamo facendo investendo anche parte del Pnrr”. Infine ha ribadito che la transizione verde deve essere economicamente e socialmente sostenibile, e non mossa da intenti un po’ utopici o in alcuni casi ideologici, ma deve essere pragmatica. Siamo entrambi nazioni che difendono la neutralità tecnologica, crediamo negli obiettivi della transizione verde, ci impegniamo a raggiungerli – ha aggiunto – ma vogliamo essere liberi di lavorare su tutte le tecnologie che possono consentirci di raggiungere quei risultati”.