Il leader di Azione: "Hai provato a darci una fregatura, sei stato rispedito al mittente". Il segretario di Iv: "Polemiche inspiegabili"
Continuano gli scontri all’interno del terzo polo tra Carlo Calenda e Matteo Renzi. Questa mattina (13 aprile) a dare il via al dibattito è stato il leader di Azione, che su Twitter commentando un articolo di stampa ha scritto: “Matteo Renzi? Queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo #staisereno non ha funzionato. Fine”.
Iv: “Frasi Renzi mai pronunciate, nessuna fregatura”
Accuse respinte al mittente da Italia Viva, che ha risposto sempre sui social: “Carlo, nessuno ha mai pronunciato quelle frasi. Qui c’è il testo pronto: vuoi firmare o preferisci di no? Nessuna fregatura, guarda il documento #SulSerio”. Poi, con una nota, l’ufficio stampa di Iv ha aggiunto: “L’ufficio stampa di Italia Viva smentisce le frasi che il quotidiano La Stampa attribuisce a Matteo Renzi riferendole a imprecisati suoi amici. Le dichiarazioni rilasciate dal Senatore Renzi sono quelle contenute nella Enews”.
Renzi: “Stop alle polemiche”
Si è espresso poi lo stesso Matteo Renzi, invitando a terminare le polemiche e dicendo che Italia Viva è pronta a firmare il documento sulla costruzione del partito unico, seppure con modifiche. “In queste ore ci sono polemiche inspiegabili dentro il Terzo polo. Ne sono molto dispiaciuto anche perché non vedo un motivo politico per la rottura. Eviterei di inseguire le polemiche e i retroscena. Andrei al sodo. Ieri Azione ha presentato un documento, a noi va bene con piccole modifiche assolutamente accettabili. Le abbiamo pubblicate: i vecchi partiti si sciolgono con l’elezione del Segretario nazionale del partito unico. Se Calenda ci sta, noi firmiamo. Se Calenda ha cambiato idea, lo rispettiamo e ne prendiamo atto”, ha scritto sui social. “Il mio è un appello finale: basta polemiche, rimettiamoci al lavoro tutti insieme. Noi ci siamo, consapevoli della responsabilità verso tanta gente che ci chiede di tornare a sognare, non di volare rasoterra”, ha aggiunto, per poi concludere: “Quanto alla Leopolda: chi conosce quell’esperienza sa che è un momento bello di confronto politico tra generazioni e storie diverse. È un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Dire che non può essere più fatta la Leopolda non ha senso. La facciamo con migliaia di volontari dal 2010, non vedo perché dovremmo smettere di farla oggi in un momento in cui la politica va difesa dai populismi e dai sovranismi”.
Calenda: “Iv per scioglimento solo dopo aver saputo vincitore”
Le modifiche del documento apposte da Italia Viva però non sono andate bene a Carlo Calenda, che ha replicato ancora su Twitter: “Ieri IV ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso IV almeno per tutto il ’24. Idem sul prendere impegni economici concreti vs nuovo partito. Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle europee. Abbiamo preso impegno con gli elettori di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva. Nella proposta presentata vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilita’. Del resto a differenza di IV Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali – ha aggiunto – Infine abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa”.
Iv a Calenda: “Menti, scioglimento chiunque vinca”
Nuove affermazioni di Calenda che Italia Viva ha definito come bugie: “Carlo, stai mentendo: lo scioglimento avviene chiunque vinca il congresso ma dopo che viene eletto il segretario, non prima. Italia Viva termina la propria attività politica nell’ottobre 2023. Le risorse del 2024 andranno ovviamente sulle europee e saranno gestite dal partito unico. Ma che senso ha fare polemica sui soldi e non sugli ideali? In ogni partito chi vince il congresso gestisce la tesoreria, ovvio, no?”, si legge ancora.”Infine sulla clausola etica noi siamo favorevoli. Dove è il problema? Stai facendo polemica senza alcun motivo. Questa necessaria discussione sul merito delle scelte da fare dobbiamo continuare a farla sui social o possiamo farla in riunione?”.
Richetti: “Oggi ultimo incontro, o si chiude o stop stillicidio”
Intanto Matteo Richetti, capogruppo alla Camera di Azione-Iv, intervenendo ad ‘Agorà’ su Raitre, ha detto: “Quello di oggi sarà l’ultimo incontro. O si chiude in senso positivo o è inutile continuare con questo stillicidio. Siamo a un punto definitivo”.
Calenda: “Partito unico definitivamente morto”
I due leader hanno partecipato in Senato alla votazione sugli emendamenti del decreto Pnrr, dopodiché Carlo Calenda ha detto a LaPresse: “La riunione di oggi? No non si fa, non c’è il clima giusto“. Alla domanda se avesse interloquito con Renzi, ha risposto: “Non ho parlato con Renzi in aula, non c’è stato modo che c’erano voti serrati. In ogni caso il progetto del partito unico è definitivamente morto. Andremo avanti con due partiti e, se ricomporremo il clima, ci alleeremo dove sarà possibile”.
Iv: “Scelta unilaterale di Calenda, è autogol”
“Interrompere il percorso verso il partito unico è una scelta unilaterale di Carlo Calenda. Pensiamo che sia un clamoroso autogol ma rispettiamo le decisioni di Azione”. Così in una nota l’ufficio stampa di Italia Viva. “Gli argomenti utilizzati appaiono alibi. Italia Viva è pronta a sciogliersi come Azione il 30 ottobre, dopo un congresso libero e democratico. Sulle risorse Italia Viva ha trasferito fino ad oggi quasi un milione e mezzo di euro al team pubblicitario di Carlo Calenda ed è pronta a concorrere per la metà delle spese necessarie alla fase congressuale e a trasferire le risorse dal momento della nascita del partito unico. Leopolda, Riformista, retroscena, veline, presunti conflitti di interesse sono solo tentativi di alimentare una polemica cui non daremo seguito. La costruzione di una proposta alternativa a populisti e sovranisti è da oggi più difficile ma più urgente”, si legge ancora. “Nei prossimi mesi noi rispetteremo gli amici di Azione cercando ogni forma di collaborazione senza rispondere alle polemiche di alcuni dei loro dirigenti”, conclude la nota.
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