Migranti, Lollobrigida: “Lavoriamo per 500mila ingressi legali”

Il ministro dell'Agricoltura a Bruxelles: "Agire in sede europea per fermare partenze ed evitare questo tipo di tragedie"

“Dobbiamo dare sempre più l’idea che questo metodo di immigrazione illegale non è il metodo corretto per entrare in Italia, anche lavorando meglio sui flussi. Abbiamo un piano flussi che è stato disatteso per anni. Può essere organizzato meglio anche per dare la possibilità a quelli che vengono in Italia per lavorare di avere un trattamento dignitoso. Solo quest’anno lavoreremo per far entrare circa 500mila immigrati legali“. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, in un punto stampa al Parlamento europeo a Bruxelles. “Questo può essere determinato anche attraverso un ragionamento bilaterale o multilaterale con altre nazioni che permetta l’organizzazione dei flussi nei prossimi anni, che garantisca questa formula: l’immigrazione legale. Quella illegale è il primo nemico dell’immigrazione legale. Questo è un concetto che qualcuno, prima o poi, dovrà riuscire a imprimere nella testa di quelli che dicono che noi siamo contro l’immigrazione. Non siamo contro l’immigrazione, siamo contro l’illegalità”, ha concluso.

“Bisogna agire in sede europea per evitare” questo tipo di tragedia “con una corresponsabilizzazione sempre maggiore di tutte le nazioni europee perché l’Italia ha fatto tutto quello che poteva fare in questi anni e lo dicono i numeri. Abbiamo accolto più di ogni altro, continueremo a farlo. Nello stesso tempo ci porremo il problema di come risolvere il problema” ha aggiunto Lollobrigida, commentando il naufragio di Crotone. “Non è immaginabile che una sola nazione solo per la sua collocazione geografica si faccia carico di problematiche che a un certo punto, come Sistema Italia ma anche come Sistema Europa, di riuscire a sopportare”, ha aggiunto. “Più partenze corrispondono a più morti, un essere umano che muore non è una percentuale, quindi il dato va visto in assoluto non in percentuale. E quindi quello che va fermato è la partenza per evitare i morti”, ha rimarcato. 

Noi dobbiamo dare ai cittadini di tutto il mondo il diritto a non partire. Non approfittare di persone che scappano dalla fame, noi dobbiamo risolvere quel problema, poi la scelta di emigrare è una scelta libera che deve essere garantita a chi lo vuole fare ma in questo caso si tratta di persone che sono costrette a scappare dalla fame o da rischi di altra natura. Le normative prevedono in quali casi devi essere accolto. Noi non siamo in grado oggi di accogliere tutti coloro che hanno fame. Dobbiamo fare l’inverso: dobbiamo dare da mangiare e creare le condizioni di produzione, trasformazione e lavoro in quelle aree”.