L’ex ministro della Difesa Arturo Parisi parla a LaPresse del futuro del Partito Democratico dopo la vittoria alle primarie da parte di Elly Schlein. Sull’ipotesi di un ticket tra la nuova segretaria e Stefano Bonaccini, dato l’esito del voto dei gazebo che ha ribaltato quello dei circoli, ha detto: “Non è doveroso. Così come regolate dopo l’elezione di Veltroni a Segretario, gli iscritti hanno il potere di definire le alternative, gli elettori quello di scegliere tra esse”.
“La Segretaria ora eletta è quindi figlia solo e soltanto del voto degli elettori – ha aggiunto Parisi – Si potrebbe dire al massimo che sarebbe coerente con le intenzioni di cooperazione annunciate e ribadite oltre misura da tutti i candidati in vista dell’esito finale qualunque esso fosse. Ma anche dentro i partiti vale e si apprende quella che è per me la regola della democrazia di tutti. Dire maggioritario non vuol dire solitario. La democrazia è il governo della maggioranza e della minoranza entrambi sempre partecipi di un vincolo comune di solidarietà. Ma con compiti tuttavia distinti. Chi vince governa“.
“Chi ha perso – ha sottolineato Parisi – controlla assicurandosi e assicurando che non sia messa a rischio la comune convivenza e la libertà di ognuno. Elly Schlein ha vinto. Governi Elly Schlein. Chi ha idee diverse le rappresenti. È nell’interesse di tutti. Forse durante la campagna la diversità di idee non è apparsa chiara a tutti e non è stata neppure al centro del confronto. Forse non sembrava chiara neppure ai contendenti preoccupati di raccogliere consensi a prescindere dalla diversità di idee. C’è sempre tempo per chiarirlo”.
“Il Pd non ha certo bisogno di baruffe personali. Ma la democrazia vive nel pluralismo. Pluralismo di idee sul futuro, non pluralità di ambizioni presenti e di storie passate. Se il Pd si trova dove si trova è anche a causa di liti personali incomprensibili perché accompagnate sempre da un unanimismo di facciata” – ha concluso l’ex ministro – Unanimità sulla scena e negli organi ufficiali, divisioni nei retroscena e sui media. Mi auguro che con l’elezione di Elly Schlein abbia inizio quella nuova storia con la quale Dario Franceschini ha salutato la sua vittoria“.