Il ministro della Giustizia alla Camera: "Nessuna intercettazione divulgata, la sua figura orienta la galassia degli anarchici"
“Il 9 febbraio ho firmato il decreto di rigetto della richiesta di revoca del 41 bis presentata dal legale di Cospito perché le ragioni fornite non contengono elementi sufficienti per demolirne l’impianto”. Lo ha detto Carlo Nordio, ministro della Giustizia, nel corso dell’informativa in aula alla Camera. “Questa valutazione trova pieno riscontro nel parere del 31 gennaio fornite dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, per il quale i pericoli sono anche aumentati alla luce delle azioni messe in atto in maniera sinergica”, ha affermato.
“Sulla mia decisione di rigettare la richiesta di revoca del 41 bis non ha influito né poteva influire la requisitoria del procuratore generale di Cassazione” perché “non ne ero a conoscenza” le parole di Carlo Nordio sul caso di Alfredo Cospito, anarchico al 41 bis.”Del parere depositato dal procuratore generale l’8 febbraio non poteva essere a conoscenza il ministero, perché non è stato mai richiesto e non è mai stato comunicato”, ha precisato.
“È il caso di rilevare che se la modifica del 41 bis fosse subordinata alla salute del detenuto, condizioni determinate da una scelta consapevole di deterioramento fisico, la norma perderebbe di efficacia perché chiunque vi fosse sottoposto potrebbe utilizzare la stessa strategia. Vale oggi per Cospito, varrebbe un domani per le centinaia di mafiosi che vi sono sottoposti”.
“Le parole riferite in aula da Donzelli in aula non sono relative a documenti sottoposti a segretezza. L’affermazione di Donzelli è riferibile a una scheda di sintesi del Nic sulle quali, appunto, non risultano apposizione di segretezza. La dicitura ‘limitata diffusione’ esula dalle classificazioni della legge ed è di per sé inidonea a catalogare il documento come classigicato. É solamente una prassi del Dap” ha aggiunto il Guardasigilli.
“Nessuna intercettazione è stata divulgata anche perché non vi sono intercettazioni” le parole del ministro della Giustizia, nel corso dell’informativa in aula alla Camera, in merito ai contenuti delle conversazioni tra Alfredo Cospito e altri detenuti in regime di 41 bis delle quali dice: “Non sono frutto di intercettazione, ma di osservazione” da parte del personale della polizia penitenziaria.
Condizioni monitorate in tempo reale
Le condizioni di salute di Alfredo Cospito, rivocerato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, “sono monitorate in tempo reale”. Lo ha detto Carlo Nordio, ministro della Giustizia, nel corso dell’informativa in aula alla Camera. Cospito “è autonomo nella deambulazione e sono richiesti esami ematici e terapia che al momento accetta solo parzialmente”, ha aggiunto. “Ha ripreso integratori di potassio e i valori sono risaliti di poco – ha sottolineato – successivamente i medici hanno rilevato che ha migliorato notevolmente il quadro clinico. Dalla notte successiva, il 14 febbraio, risulta che Cospito ha assunto yogurt con miele e oggi potassio, zucchero e sale e che riprenderà l’assunzione di integratori personali”. “Non emerge alcun decadimento cognitivo – ha detto ancora il ministro – unico elemento valutabile ai fini dell’incidenza della pericolosità sociale”.
“Orienta galassia anarchici, pericolosità aumentata”
“Confermata dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie da parte dei gruppi anarco-insurrezionalisti. Permane la sua capacità di orientare le iniziative di lotta della galassia anarchica verso le strategie e gli obiettivi più rilevanti“. Lo ha detto Carlo Nordio, ministro della Giustizia, nel corso dell’informativa in aula alla Camera sul caso di Alfredo Cospito. “Gli appelli del detenuto, a parte l’assenza di uno specifico mandato per ogni singola vicenda, non sono ignorati, ma trasformati in una onda d’urto propagatasi sul territorio nazionale ed estero – ha affermato – Questo mondo antagonista si muove ispirandosi a Cospito e al suo sostegno attraverso azioni violente e gravi intimidazioni ossia a ciò che il detenuto propugna e viene raccolto in atti concreti”.
Legale: “Prossimo a tracollo, Cassazione decida o atti a cimitero”
“Se il 24/2 la Corte di Cassazione non dovesse annullare senza rinvio l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza, disponendo la revoca del 41 bis per cospito, qualsiasi successivo provvedimento di favore per Alfredo dovrà essergli notificato al cimitero. Le condizioni di salute del detenuto sono infatti prossime al tracollo, Alfredo deambula a fatica, costantemente monitorato da uno strumento medicale portatile per la verifica del battito cardiaco, la sua salute non può attendere ulteriori rinvii”. Così Flavio Rossi Albertini, legale dell’anarchico detenuto al 41 bis e in sciopero della fame dal 20 ottobre.”Non si comprenderebbe infatti la ragione di rimettere nuovamente la decisione al tribunale di sorveglianza di Roma quando la requisitoria del Consigliere Gaeta, individua vuoti motivazionali dell’ordinanza talmente estesi da non poter essere certamente colmati da un successivo giudizio di rinvio non rinvenendosi in atti, tral’altro, elementi capaci di sopperire allo scopo”, precisa ancora il legale.
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