La presidente del Consiglio conferma piena fiducia a Nordio sul tema: "Non funziona un certo utilizzo che a volte si fa dello strumento"
Giorgia Meloni ribadisce piena fiducia al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo le polemiche dei giorni scorsi in tema di intercettazioni. Sul tema, ha detto la premier nel corso di un punto stampa ad Algeri, ci sono delle “cose che non funzionano” sulle quali è “necessario mettere mano”: “Sicuramente quello che non funziona è un certo utilizzo che delle volte si fa delle intercettazioni. E questo lo sappiamo tutti”. Occorre tuttavia, ha proseguito la presidente del Consiglio, evitare uno “scontro tra la politica e la magistratura. Credo anzi che si debba lavorare insieme per capire dov’è che il meccanismo dello Stato di diritto non funziona e cercare le soluzioni più efficaci”.
Non ci sarebbe, dunque, una differenza di vedute con Nordio tra i motivi per cui Meloni ha convocato il ministro al suo rientro in Italia dall’Algeria. “Io ho chiesto a tutti i ministri di stilare un cronoprogramma. Mi piacerebbe lavorare su una calendarizzazione del lavoro del governo di quest’anno. Il tema della riforma della giustizia è un tema fondamentale. Io sto organizzando un giro di incontri con diversi ministri, con tutti vorrei stilare un programma”, ha detto Meloni, che poi ha specificato: “Ogni giorno mi alzo, leggo i giornali e vedo che ho mille problemi con un sacco di ministri del governo che poi non ritrovo nel Consiglio dei ministri. Con il ministro Nordio c’è un rapporto assolutamente ottimo, mi sono battuta perché ci potesse essere lui a via Arenula. Ribadisco che il ministro Nordio ha la mia piena fiducia. Sicuramente, essendo il tema della giustizia uno dei temi principali e importanti sui quali questo governo intende lavorare e lavorare da subito, credo che quello con Nordio sarà uno dei primissimi incontri che farò con i ministri”.
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