Il leader di Azione ospite di LaPresse
“Berlino ha sbagliato, non si può definire Meloni fascista“. Così Carlo Calenda, intervistato dalla direttrice di LaPresse Alessia Lautone, insieme ai giornalisti Jordan Foresi e Nadia Pietrafitta. “Letta ha sbagliato ad andare in Germania”, aggiunge. Sulle ipotesi di nuovo governo parla ancora di “larghe intese” con Draghi alla guida del Paese: “Per responsabilità tornerebbe”, sostiene il leader di Azione. Sull’affaire Richetti sentenzia: “E’ indegno il linciaggio nei suoi confronti, le donne devono denunciare alle forze dell’ordine, non sui giornali”.
“Berlino sbaglia, non si può definire Meloni fascista”
“E’ andato a fare ciò che fanno i leader italiani di sinistra sbagliando, a farsi mettere una mano in testa da un leader di un altro Paese, cosa che non si fa” dice Calenda a proposito della visita di Letta a Berlino e delle parole della Spd. Ha sbagliato anche Berlino? “Sì, non si può definire Giorgia Meloni fascista, sono parole gravi” aggiunge. “Credo che la fiamma nel simbolo le creerà problemi, questo glielo ho detto, però…”.
Ruolo Draghi
Calenda vuole un “governo di larghe intese”, dice, “con Draghi”. “Io credo che Draghi non lo voglia fare ma messo davanti alla responsabilità per il Paese lo farebbe, così come Mattarella”.
“Io voglio fare quello che ho fatto a Roma, non so che risultato avrò ma il meccanismo è lo stesso, non dividere il mondo in destra e sinistra” aggiunge il leader di Azione. “Voglio avere voti sufficienti per dire ‘torniamo a Draghi'”.
Il caso Richetti
“Le donne devono denunciare, devono andare ai centri antiviolenza ma questo caso non c’entra nulla. Ma questo caso è diverso: una denuncia anonima a un giornale, non alla polizia, da parte di una persona condannata per stalking. In campagna elettorale non la pubblichi, ti fermi”. Così Calenda a LaPresse a proposito del caso Richetti.
“Io dico alle donne andate subito a denunciare. Ma dico attenzione, se una donna dice una cosa non è vera per definizione, così come se la dice un uomo. C’è Paul Haggins che è stato arrestato per questo e poi si è scoperto che non era vero. Io sono femminista per le battaglie che fa mia figlia, che ha fatto mia madre. Il linciaggio subito da Richetti su questa storia è indegna di un Paese civile perché le denunce anonime sui giornali non sono il modo, le donne devono andare a denunciare” spiega il leader di Azione. “E’ un signore perbenissimo, è un uomo distrutto“, dice su Richetti. “Io ho perso un amico, nel bel mezzo della campagna elettorale, per un accusa infondata e chi l’ha pubblicata sapeva che era infondata”.
No governo con la destra
“Se Meloni blocca i rigassificatori, se Salvini propone miliardi di deficit, se vuoi Alitalia pubblica e nazionalizzare Telecom stai dicendo cose che io non condivido”. “La sinistra è fuori gioco, non governa con nessuno quindi è fuori gioco – dice – C’è un caos che porta l’Italia al disastro. Non c’è solo l’energia, c’è la Bce che vuole far salire i tassi. Queste cose che sembrano tecniche, la gente non le capisce tanto votiamo come fosse il Grande Fratello, domani fanno schizzare lo spread. E’ il momento di votare con la testa, smettiamo di votare con la pancia”.
“Preferisco essere libero, provare a cambiare la politica italiana che ricominciare a fare il Mastella che aveva dentro anche Bertinotti” aggiunge il leader di Azione.
Parlando di futuro, Calenda dichiara: “In un grande futuro partito repubblicano Giorgetti è uno che prenderei perché capace”.
Attacco al Pd: “Sindaci contano nulla”
“I sindaci del Pd magari dicono che il Pd sbaglia ma poi restano dentro. Non contano nulla, la linea politica viene decisa da Franceschini, Orlando, Zingaretti e Bettini”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse.
“Renzi sbaglia” su soldi da Arabia Saudita
Sulle consulenze all’estero del leader di Italia viva Matteo Renzi, in particolare sulle conferenze retribuite in Arabia Saudita, “io penso che sbagli, anche se è legale, e gliel’ho anche detto. E sono pronto a votare una legge che dica che questa cosa non si può fare” dice Calenda. “Io e Renzi non siamo amici, ma devo dire che è stato generoso nell’avermi riconosciuto la leadership della coalizione, dimostrando grande responsabilità. Io ho sempre riconosciuto i suoi meriti di governo, anche se siamo diversi”.
Clima: “Facciamo una società idrica di Stato”
“La nostra proposta: facciamo una grande società della rete idrica nazionale, gestita dallo Stato ma messa in borsa. Ci investirebbero tutti. Fissi il prezzo dell’acqua e con quello fai gli investimenti”. Così Carlo Calenda a proposito dei temi ambientali ed energetici parlando a LaPresse.
La guerra in Ucraina
“L’Europa gioca una partita fondamentale anche moderando gli Usa” “I dittatori quando iniziano a essere fortemente aggressivi vanno fermati il prima possibile, prima li fermi meglio è”.
Caro energia
“Sono 25 giorni che chiedo un timeout per sederci attorno a un tavolo e trovare una soluzione per aiutare il governo – dice Calenda, che aveva chiesto di sospendere per un giorno la campagna elettorale – se vogliamo mettere più soldi per l’energia i partiti si assumano le responsabilità”.
Calenda canta ‘Bella Ciao’
Calenda canta ‘Bella Ciao’. “Ce la facevano cantare a tutti alle elementari e alle medie, poi è stata politicizzata ma è stata una grande canzone della Resistenza. La sinistra l’ha fatta diventare una canzone di parte, mentre è una canzone repubblicana e antifascista” commenta il leader di Azione, dopo aver intonato il primo verso.
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